Questo di Karin Slaughter è sicuramente uno dei thriller più corti che io abbia mai
letto. Appena una novantina di pagine, poco più di un’oretta di lettura, un
racconto lungo piuttosto che un romanzo breve. Ma la brevità non ne inficia il
valore, perché in effetti la Slaughter dice tutto quello che c’è da dire sulla
vicenda che ha inteso raccontare e lo fa con uno stile dotato di una velocità
al cardiopalma che per tutta quell’oretta non ti permette di staccarti dalle
pagine.
Thriller corto, recensione corta.
Un poliziotto di servizio nell’aeroporto
di Atlanta, il più trafficato del mondo, “sente” che in una coppia formata da
un uomo e da una bambina c’è qualcosa che non va. Il poliziotto arriva a
sospettare che sia in atto un rapimento, e quando i fatti gli danno ragione si
innesca una concatenazione di eventi che non danno respiro per cercare di
ritrovare la bambina che nel frattempo è scomparsa.
Una buona lettura, dal ritmo
serrato, dotata di una considerevole tensione narrativa costituita per la
maggior parte dalle pure e semplici metodologie di indagine messe in campo
dalle forze dell’ordine per rintracciare la bambina scomparsa, completate da un
pizzico di psicologia e dalle problematiche connesse con le organizzazioni che
alimentano la pedofilia. E poi… ma sì, ve lo rivelo, una volta tanto un thriller che va a finire bene.
Basta, non credo che ci sia
bisogno di dire altro. Perlomeno con questo prestito un’amica si è riscattata
dai precedenti indirizzamenti…
Il Lettore
meno male che almeno questo lo hai apprezzato..... L.
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