Bello scherzetto che vi ho fatto, eh?
Dopo i racconti di Sette gocce di erotismo vi propongo (ma
solo per scherzo, non prendetemi sul serio) questo La schiava, altro pseudoromanzo pseudoerotico della stessa Ilan Asmes autrice del precedente. Ma perché mai? Mi chiederete. Perché il sedere in copertina merita questo
e altro, potrei rispondervi, ma in realtà la ragione vera è che mi sento di
condividere con voi la fregatura che mi sono autoinflitto da solo.
Fregatura in senso metaforico,
dal momento che i due testi in forma digitale non mi sono costati un euro. Il
fatto è che mi sono imbarcato nella lettura di quest’altro scritto
dichiaratamente pornosoft unicamente
per verificare se il romanzo lungo
fosse migliore dei singoli racconti.
Non lo è.
La trama: un giovane bellissimo e ricchissimo (ma
guarda un po’!) rapisce una giovane
socialmente insignificante ma ovviamente bellissima (e come ti sbagli?) per
farne la propria schiava per scopi dichiaratamente sessuali. Lei dapprima lo
odia a morte (e ci mancherebbe!), quindi inesorabilmente, dopo essere stata
violentata più volte da lui e anche da negroni superdotati ai quali lui la
concede sia pure con un pizzico di gelosia (violentata sì, ma in modo molto
altruistico ponendo sempre in primo piano il piacere della protagonista,
eccheccazzo), lei finisce con l’innamorarsi di lui e comincia ad
apprezzare questo essere sbattuta a tutte le ore del giorno e della notte; fino
a che, udite udite, anche lui si
innamora di lei, e il piacere raddoppia.
Per loro, per il lettore un
po’ meno.
Il fatto è che leggere di una
serie infinita di amplessi, sia pure
con variazioni sul tema, all’interno di una trama scontata, dopo un po’ ti
provoca un effetto che non è eccitazione, ma si avvicina pericolosamente alla comicità: ti viene proprio da ridere a
pensare allo sforzo fatto dall’autrice a pensare di volta in volta per ogni
amplesso ad un’ambientazione diversa, alle posizioni più bislacche, alle
penetrazioni più astruse, al verdoniano famolo
strano più spinto, con l’intento di provocare i soliti pruriti allo stesso target (femmina di età variabile, sessualmente insoddisfatta, ninfomane
solo allo stato potenziale ma con fantasie piccanti) al quale erano destinati i
precedenti racconti.
Non sono riuscito ad arrivare
alla fine e ho interrotto molto prima del termine una tortura che si è rivelata
peggiore del guardare la
televisione.
Proprio in questo momento è
rientrata mia moglie, mi si è piazzata alle spalle e ha scorso questa
recensione in tempo reale. Lei ha letto la porcata
prima di me, e una volta arrivata alla fine del paragrafo precedente ha
esclamato: hai proprio ragione, è veramente
una cosa oscena (oscena non nel senso di “scostumata” o “indecente”, ma in
quello deteriore di “pessima”).
Tira là, qualche
soddisfazione ogni tanto fa bene all’amor proprio.
Il Lettore che non ne può più
del pornosoft
Strepitose le ultime due puntate di #1992laserie su Sky... Lo consiglio a tutti quelli che ancora non l'hanno vista
RispondiEliminaRingrazio Anonimo per questo edificante intervento, ma se conoscesse questo blog saprebbe che io non guardo la televisione.
EliminaMi stavo interessando a tutte quelle pubblicazioni, sigh di successo, nate sulla scia cinquanta sfumature di colori, mi ero limitata ai più famosi ma ho scoperto un sottomondo di autopubblicazioni o pubblicazioni minori aberrante. Beh comunque, da ricerche su kindle ero capitata su questo la schiava ed ero rimasta orripilata dall'anteprima (che termina prerapimento) volevo sapere se i due si sarebbero innamorati PRIMA che lui la rapisse ( ovviamente con conseguente sottomissione di lei, perché tutte le donne, specialmente quelle di carattere eh, non desiderano altro che essere schiavizzate da un ricco figuro sconosciuto) o dopo.
RispondiEliminaCosì v'è ancor più il sentor d'illegalità. Dici che l'autrice ha idea di che sia la sindrome di stoccolma?
Aiuto, vedo ora la data del tuo post.. sono un po' in ritardo ehehe
RispondiEliminaL'autrice nel frattempo ha aumentato la pubblicazione a livelli imbarazzanti, qualcuno salvi la letteratura e ponga un freno alla pseudoletteratura erotica """"BDSM""""" (dove per BDSM non s'intende MAI due persone consenzienti ma sempre un ricco che praticamente violenta una un po' sfigata meglio se vergine. A pagine 14 s'innamorano).
Dubito che l'autrice (ma siamo proprio sicuri che sia una donna?) sappia cosa sia la Sindrome di Stoccolma, e tanto meno saprà cos'è l'effetto Dunning-Kruger, anche se ne sembra affetta. Hai proprio ragione, Dio salvi la letteratura!
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