martedì 21 aprile 2015

La filosofia del brevetto

La filosofia del brevetto può essere considerato un altro “divertimento d’autore”: in questo caso colui che si è divertito è Marco Malvaldi, che dopo diversi romanzi ha sfruttato la sua formazione scientifica (è laureato in chimica) per scrivere 11 racconti incentrati sul tema del brevetto d’autore e sulle difficoltà che incontra chi si avvicina con un’idea qualsiasi ad un qualsiasi Ufficio Brevetti.
Perdonatemi l’immagine che segue (nella quale vi ho riportato i titoli dei racconti), perché in realtà non esiste una copertina vera e propria del libro, in quanto non esiste un vero e proprio libro: i racconti sono stati pubblicati dalla rivista Wired, e il file dell’intera raccolta può essere scaricato gratuitamente dal sito www.wired.it .




Tenete conto che il file è abbastanza pesante (e quindi lento da caricare sui dispositivi mobili), perché i racconti sono illustrati con i disegni di Felix Petruŝka, dal simpatico stile che richiama le illustrazioni scientifiche ottocentesche.
Undici racconti che iniziano ognuno in un modo pressoché identico, con un impiegato di un Ufficio Brevetti che alza gli occhi sulla persona che è appena entrata e “ciò che vede non gli piace affatto”. Di volta in volta, di fronte a impiegati diversi in uffici diversi in tempi diversi, il visitatore che fa storcere il naso all’impiegato (che magari è sul punto di andarsene a casa) può essere un Leonardo da Vinci con le sue fantascientifiche macchine volanti, un Sir Timothy John Berners-Lee con le sue strampalate idee su come connettere il mondo, un John Lasseter affascinato dalla lampada metallica dell’impiegato, un Mark Zuckerberg ossessionato dall’idea di permettere a tutti di impicciarsi degli affari dei propri amici, un Douglas Engelbart che ha appena inventato un topo o uno Steve Wozniak che quel topo lo ha comprato per fargli muovere dei pixel, e perfino una Luisa Spagnoli antesignana del riciclo.
E non è detto affatto che il brevetto per quelle idee vada a buon fine, anzi.
Tre paginette per racconto in una raccolta dalla lettura piacevole, caratterizzata da quella vena umoristica che Marco Malvaldi infonde sempre nei suoi scritti. Si sorride spesso, ovviamente più a ragion veduta se si conosce già l’episodio reale dal quale è stato tratto lo spunto del racconto: se Leonardo e i Baci Perugina li conoscono tutti, questo non è affatto detto per Charles Babbage, né in molti sanno cos’è che ha inventato il signor Egidio Brugola (anche se il cognome è tutto un programma).
Il Lettore 

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