Qual è uno dei pochissimi
aspetti positivi del fatto che la gente legge poco? Ve lo dico io: che
molti non-lettori si sbarazzano
subito dei libri che sono stati donati loro, riciclandoli come regalo o, per nostra
fortuna, rivendendoli ai negozietti di libri usati. In queste Isole del Tesoro
si può trovare di tutto: dai classici italiani e stranieri alle ultimissime
uscite; soprattutto nei giorni successivi al Natale vi si possono scovare a
metà prezzo quasi tutti i titoli reclamizzati nei giorni immediatamente
precedenti.
Purtroppo, nella mia città di negozietti specializzati
in libri usati ve ne sono pochi, e i vari Mercatini dell’Antiquariato, Carabattole,
Vecchio ed Obsoleto non sono abbastanza organizzati da costituire una valida
alternativa, così come nei banchi librari intermittenti delle fiere di paese i volumi
sono in genere accatastati troppo alla rinfusa per consentire una qualsiasi
ricerca mirata.
Alcuni di quei pochi negozi
però sono anche mirabilmente strutturati
con la divisione in settori: Thriller (sono quelli che vanno alla grande),
Narrativa italiana, Narrativa straniera, Psicologia, Religione, Fumetti, Biografie,
Romanzi erotici, Giallistica ecc., in ognuno dei quali sono ripartiti gli autori
in ordine alfabetico. Meglio di tante delle librerie che frequento, alcune
delle quali sistemano sugli scaffali i libri ripartiti per casa editrice,
rendendo così la ricerca di una specifica opera della quale si ignora l’editore
un qualcosa di poco meno complicato della ricerca del Santo Graal.
Nel negozio di libri usati
le ultime uscite (rilegate a filo con sovracoperta) si trovano alla metà del prezzo di copertina, la
maggior parte dei titoli restanti tra i 3 e i 7 euri (a seconda della grandezza
e del tipo di rilegatura o se l’autore è più o meno conosciuto, più che per
l’effettivo valore del libro), e i più vecchi, i classici o le edizioni
economiche te li puoi portare a casa per un euro o due. Certo, se si vuole un
titolo in particolare non è detto che si riesca a trovarlo con facilità, e qui
entra in gioco la fortuna e quel certo grado di aleatorietà che rende eccitante
qualsiasi avventura, ma a volte può capitare la sorpresa di imbatterti in un
autore che avevi sempre desiderato leggere ma non avevi mai preso prima perché
non eri del tutto convinto, e a quel punto può anche valere la pena di
rischiare quei pochi euri. Lee Child
l’ho scoperto così, come così ho raccolto tutta la saga di Malaussène o parecchi classici tra cui Lorenz, Dumas, Yourcenar, oltre ai gialli di Deaver, Grisham, McBain, Stout, James, e proseguendo ne potrei
nominare decine e decine di altri.
Peccato però che un’altra caratteristica che
contraddistingue quasi tutti i negozi di libri usati, perlomeno quelli che
frequento io, sia l’assoluta incompetenza letteraria dei loro gestori: in
genere essi sono solo commercianti e non fanno proprio parte della categoria
dei Librai con la elle maiuscola, quelli che oltre a vendere leggono anche, e
che ti sanno consigliare autori altrimenti ignorati e letture meritevoli.
Peccato
anche che tra questi
commercianti domini la concezione comune presente nella maggior parte degli
altri negozi di questa città, e cioè che quando vi entri a cercare qualcosa
sembra sempre che i gestori ti stiano concedendo un grosso favore, e ti
accolgano e ti salutino, quando lo fanno, con quella spiccata antipatia tipica
del “se restavi a casa tua era meglio”.
Chissà, forse sarà una
malattia endemica di quest’area.
Il Lettore
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