Finalmente mi è capitato di promuovere un altro
aspirante scrittore. Era dal novembre scorso che non succedeva.
È andata così: questo aspirante scrittore di poche
parole, del quale per forza di cose dovrò tacere nome e titolo del manoscritto,
ha mandato alla casa editrice una stringatissima lettera di presentazione
allegando i primi tre capitoli del suo romanzo. Dopo qualche giorno che l’ho
scaricato nel computer mi sono messo a leggerlo e, nonostante in un primo
momento il capitolo iniziale non mi avesse “preso” del tutto, sono andato
avanti perché la prosa era buona, il soggetto potenzialmente interessante e la
tematica abbastanza attinente a quelle portate avanti dalla casa editrice.
Ho
terminato i tre capitoli,
cosa già abbastanza infrequente di per sé, con il desiderio di vedere come
sarebbe proseguita la faccenda, e di conseguenza ho comunicato all’editore che
sarebbe stato opportuno richiedere all’autore l’opera completa. L’editore ha
inoltrato subito la richiesta e a stretto giro di posta elettronica ci è
pervenuto l’intero manoscritto accompagnato da una frase ancora più laconica di
quella che accompagnava il primo invio: “Mi
fa molto piacere che siate interessati. Buona lettura.”
Già uno che fa così ti
predispone bene.
Appena trovato il tempo ho
proseguito nella lettura e arrivato alla fine devo dire che non ne sono rimasto deluso: il libro si
è dipanato coerentemente con le premesse senza inaspettati cali di qualità e,
anche se non è che si possa gridare al capolavoro, resta il fatto che l’ho
trovato migliore di tante altre opere che sono state già pubblicate (basta che
leggiate le stroncature di qualche post
precedente).
Innanzitutto il layout: finalmente un’impaginazione
leggibile, quasi come una pagina già stampata.
La grammatica: errori d’ortografia del tutto assenti, sintassi corretta,
che cosa vuoi di più?
Stile: coerente con il personaggio principale
e con la narrazione, lettura veloce e con spunti di contenuto umorismo,
esposizione a posto (in tutto il testo avrò appuntato al massimo una quindicina
di frasi suscettibili di miglioramento). Tensione narrativa quanto basta.
Tematiche: sufficientemente profonde ed attuali,
tali anche da rientrare tra quelle che interessano la casa editrice per cui leggo.
Personaggi: ben caratterizzati.
Soggetto: buono anche se non originalissimo (capirete
che non posso raccontarvelo).
Trama: plausibile e interessante. Anche se ben
presto mi sono immaginato come sarebbe andato a finire, ma si legge lo stesso
per vedere se ci hai indovinato.
Queste stesse conclusioni
le ho comunicate all’editore e ho lasciato a lui, dopo che l’avrà letto egli
stesso, l’incombenza di decidere se pubblicarlo o meno, incombenza che in
questi tempi di crisi è tutt’altro che di facile risoluzione. Dal promuovere un
testo al vederlo stampato la strada non è affatto breve come si potrebbe
credere: tante decisioni da prendere, scelte da valutare, discriminazioni da
effettuare, potenziale da investire.
Ma chissà, forse in un qualche futuro potrà anche
capitare che magari su questo blog io recensisca proprio il libro che ho appena
promosso, e nella remota ma sempre possibile eventualità che questo incontri il
successo potrò gratificarmi dell’intima soddisfazione personale di ricordare a
me stesso: questo l’hai scoperto tu!
Il Valutatore
Nessun commento:
Posta un commento