venerdì 3 novembre 2017

Peter Gabriel – Not one of us

La volta che mi sono recato dal mio pusher musicale per rendergli il libro di Rutherford ho trovato ad attendermi un’altra bella sorpresa: come gli ho dato il volume mi sono trovato tra le mani questo Peter Gabriel – Not one of us sentendomi dire: “Cose che più o meno già conosciamo, ma è interessante lo stesso.
Come resistere? E poi, perché avrei dovuto farlo? Se al tuo gatto dai per la centesima volta un bocconcino di petto di pollo mica lo rifiuta, no? E neanche alla millesima. Non credo che abbiano scritto mille biografie di Peter Gabriel, ma anche fosse, se continuassero a propinarmele continuerei a leggerle senza rifiutarle pur conoscendo già tutti i fatti salienti della sua vita.
Ognuno ha le sue fisime.




E poi, di questa conosco anche personalmente l’autore, quel Mario Giammetti famoso soprattutto per aver dato vita e aver diretto da sempre un magazine, Dusk (qui il link), che dal 1991 è dedicato interamente al mondo del progressive e in particolare ai Genesis trattandone tutti gli aspetti. Qualche anno fa ha anche pubblicato un mio pezzo su questo gruppo.
Tra il 2005 e il 2016 Giammetti ha fatto uscire una serie di volumi (la serie Genesis files) ognuno dedicato a un componente di quella band, e questa è l’ultima delle pubblicazioni. Perché lasciare tanto bene P.G. per ultimo? Come dice lo stesso autore nella prefazione: “non è mai facile avvicinare personaggi di questo livello”, ed essendo il nome di Giammetti legato a una rivista sui Genesis, e inoltre sapendo che P.G. nei confronti del suo vecchio gruppo mostra ad oggi solo una ”accondiscendente tolleranza”, si spiega come abbia lasciato per ultimo il trattare di lui.
E quindi ripercorre tutta la vita di Peter Gabriel, da quando era bambino alla vecchiaia, ri-descrivendone successi, momenti difficili, gruppi, album, concerti, innovazioni, compagni di viaggio e canzoni famose o meno. In maniera molto particolareggiata. In un libro di 350 pagine di 44 righe ciascuna dai caratteri minutissimi, condite di una miriade di fotografie interessanti.
Mi dispiace dirlo, ma questa biografia, a parte le foto, non me la sono gustata come le precedenti. Un po’ perché i fatti li conoscevo già, ma soprattutto per la serie pressoché infinita di fatterelli, situazioni, enumerazioni e spiegazioni di canzoni, concerti, rapporti umani del nostro eccetera con cui Giammetti ha infarcito la cronistoria, che se da un certo punto di vista sono curiose, dall’altro la rendono alquanto noiosetta. A meno che uno non sia proprio interessato a tutto, ma proprio tutto ciò che ha costellato la vita di P.G.
Per quest’ultimo uno quindi un’opera completa, esaustiva e appagante che se per caso lo dovesse incontrare nei dintorni della sua casa in Sardegna ne saprebbe più lui sul musicista che P.G. stesso. Si sa, con la vecchiaia una delle prime cose a sparire è la memoria.
Il Lettore 

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