Un altro libro di racconti di
Gianrico Carofiglio, che oltre ai
romanzi non è nuovo nemmeno a questa corrente letteraria.
Poi, sul connubio scrittore/libro di racconti parlerò più
diffusamente nel post relativo alla
prossima raccolta di racconti che recensirò, che ho già letto e sulla quale sto
già scrivendo. Abbiate pazienza.
In questo caso Carofiglio ha
sfornato una trentina di raccontini
di due o tre pagine ciascuno.
Brani molto sintetici,
aneddoti, racconti veri e propri intervallati da situazioni reali di vita
vissuta, da molti dei quali si raccoglie una sorta di “messaggio” dal significato profondo.
Alcuni sanno tanto di “racconto zen”: minimalisti e criptici,
come appunto i racconti zen dei
quali ho già letto parecchie raccolte e sui quali bisogna riflettere con una
sorta di pensiero laterale. Quanto a tirarci fuori i piedi è un altro discorso.
Qual è il suono di una mano sola?
Altri sono tratti da incontri
con gente reale. Ma attenzione,
l’attributo “reale” ha un connotato un po’ particolare, perché Carofiglio non è
che incontra gente comune come me e voi o come la signora che va a fare la
spesa e trascina la sporta alla fermata dell’autobus, no, lui incontra solo
gente famosa — della quale si guarda
bene dal fare i nomi — a ricevimenti più o meno “in”: giornalisti di testate
celebri, politici sulla cresta delle aule di giustiz dell’onda, gente
insomma che noi incontreremmo solo se frequentassimo abitualmente Via Veneto o
Montecitorio.
Da questi incontri trae perle
di saggezza (o di infamità, a seconda dei punti di vista) e ce le trasmette in
questo libro che odora un po’ (ma
solo un poco) di operazione commerciale (e dagli!) in quanto i racconti,
singolarmente, erano già stati pubblicati in precedenza su una rivista. Rivista
sulla quale probabilmente avevano un senso maggiore, e una maggiore attualità,
che non raccolti tutti insieme a posteriori.
Sono pezzi comunque soddisfacenti,
redatti con una piacevolissima scrittura dallo stile semplice e chiaro, e
stringati quanto basta da lasciare un buon sapore in bocca senza appesantire.
Il Lettore
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