Allora, chi di voi farà parte
dell’orda di fessacchiotti che
calerà qui in città a comprare un pezzo di cioccolata al triplo del prezzo del
negozio sotto casa vostra? Oggi ci sarà il clou
di Eurochocolate, volete perdervelo?
Spero per voi di sì, ma se invece non state nella pelle nell’attesa di
sciropparvi qualche ora di auto, treno o pullman
per poi ficcarvi in mezzo a un marasma di gente e fare code su code per
aggiudicarvi un cioccolatino che neanche fosse oro per il guadagno di una sola
persona, fate pure: non mi ci troverete.
Ho partecipato a una sola sessione di Eurochocolate, una
delle prime, molti anni fa, giusto per vedere com’era e perché essendo la
manifestazione all’inizio c’era un po’ di curiosità e ancora non ci si era resi
conto bene della realtà delle cose.
Mai
più.
I miei occhi hanno visto cose
inenarrabili.
Fiumane di gente infinitamente meno civile dei tori alla fiera di Pamplona; orde di mamme impazzite per tenere a bada figli famelici più del lupo di
Cappuccetto Rosso; bambini sanguinanti
strattonati, urtati, allontanati dai genitori, spinti, calpestati da distinti signori in giacca e cravatta
con lo scopo di rubare loro il pezzetto polveroso di cioccolato che avevano appena
raccolto in terra; mature signore dallo sguardo spiritato e i
foulard distesi a sacco, retti a due
mani davanti al seno e colmi di un’accozzaglia di roba marrone; vecchietti con la bava alla bocca e gli
ombrelli aperti, sottosopra, agitati
di qua e di là per catturare al volo le schegge schizzate via dagli scalpelli
degli scultori all’opera su immensi blocchi marrone scuro ― cioccolata, forse… ― con le stecche degli ombrelli
infilate negli occhi o fra le trecce di bambine singhiozzanti. Non una folla di
umani ma una torma di bestie, nella
peggior accezione di questo termine.
Non crediate che io abbia
esagerato, tutto visto con i miei occhi, per un pezzo di simil-cioccolata gratis molti dei presenti avrebbero ucciso la propria madre.
Mai più.
Che poi tra Eurochocolate, i
Baracconi, le partite del Perugia e della SIR, il mercatino del sabato, la
Fiera dei Morti, le buche per le strade e le gallerie chiuse (prendesse un colpo secco a tutti i dirigenti
dell’ANAS dal primo all’ultimo, nessuno escluso), questa città che amo tanto è
diventata invivibile. Da
addormentarsi per San Francesco e risvegliarsi come minimo a metà novembre. Prendesse
un colpo anche ai dirigenti e ai politici del Comune va, già che ci siamo.
Va be’, perdonatemi lo sfogo asociale
e passiamo all’appuntamento domenicale. Il libro che vi propongo di indovinare
oggi…
1 – È un romanzo, pubblicato l’anno scorso e subito vincitore di un premio
letterario. Ovvio che non vi dico quale altrimenti sarebbe troppo facile.
2 – L’autore, uomo, è italiano e giovane, visto che ha solo una
trentacinquina d’anni
3 – La cosa rimarchevole è
che tutti i cinque romanzi che ha
pubblicato finora hanno vinto dei premi
letterari.
4 – Dopo lungo ponderarci
sopra ho stabilito che il tema del romanzo in ballo secondo me appartiene al
genere dei romanzi di formazione,
anche se…
5 – …dal titolo potrebbe
sembrare che il contenuto sia molto più stuzzicante…
Buona domenica! Non mangiate
troppo, mi raccomando, e senza che veniate a Perugia se proprio volete un pezzo
di cioccolata buona prendetevi una tavoletta di vera Luisa al negozio sotto casa.
Freereader
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