venerdì 15 luglio 2016

Il bar sotto il mare

Di questo Il bar sotto il mare scopro di aver poco da dire. Sarà perché questo tipo di racconti non mi dicono nulla? Mi trovo a pensare che averlo letto o averlo lasciato sullo scaffale dei libri da leggere sia la stessa cosa, ma in realtà questo non è vero, perché ogni libro letto ti accresce e bla bla bla che razza di banalità sto dicendo dio mio qualche volta mi accorgo di cadere anch’io nella retorica non sia mai.




In realtà qualche racconto di questa seconda raccolta delle “novelle da bar” di Stefano Benni ― la prima è Bar sport del 1976, prima opera di Benni, la seconda questa uscita nel 1987 e la terza Bar sport duemila data alle stampe nel 1997, in pratica ogni dieci anni Benni ha scritto racconti da bar ― me lo ricordo, e ciò significa che in qualche modo mi ha colpito.
Sarà che non è tra i generi di letteratura che preferisco, e per questo non è che ogni volta che lo riprendevo in mano ardevo dalla voglia di terminarlo. Però devo ammettere che quasi tutti i racconti sono simpatici, scritti benissimo, e vi si riscontra tutta la fantasia surreale di Benni in una miriade di sfaccettature. Aridaglie con la retorica.
Bene. Che altro c’è da dire?
Boh, non mi viene altro.
Potreste leggerlo, potrebbe anche piacervi.
Chiudo qui, è meglio.
Il Lettore 

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