Per quel poco che guardo la
televisione, mi capita lo stesso di saper riconoscere al volo, mentre faccio zapping, se un telefilm sconosciuto intravisto per pochi fotogrammi è di matrice statunitense, francese,
italiana o tedesca. Non capita anche a voi? Di sicuro anche a voi succederà di
vedere un solo secondo di una scena d’azione e pensare subito: tedesco! Anche senza
vedere sulle auto la scritta POLIZEI.
Sarà per le diverse abitudini di intendere la fotografia, per la regia, per le
scenografie o per il “taglio” complessivo che marca qualsiasi fiction.
Qualche volta capita lo
stesso anche nella scrittura: se apriste una pagina a caso di questo Sezione suicidi, senza sapere di cosa
si tratta, capireste che è un thriller
francese anche senza dover incappare in dei nomi propri.
E infatti questo giallo di Antonin Varenne richiama spesso alla
mente lo stile e le tematiche di Fred
Vargas: personaggi ambigui, a volte piuttosto squallidi, atmosfere sature
di quel pizzico di malinconia e tristezza che caratterizzano i film francesi (e
di solito in questo caso fanno annoiare a morte), un protagonista capace, ma demoralizzato
e rassegnato che alla fine non giungerà ad una soluzione chiara ma dovrà
sottomettersi a quel destino di ineluttabilità del potere anche quando è quello
sbagliato.
Il tenente Guerìn, l’antieroe della situazione, è
un poliziotto capace ma non sopporta le manifestazioni di potere, e di
conseguenza la sua avversione ai superiori lo fa relegare alla Sezione suicidi della sureté parigina, dove sarà coinvolto in
un’ampia indagine su dei suicidi sospetti che non riuscirà a risolvere con
piena soddisfazione.
Nonostante quelli che
potrebbero sembrare aspetti negativi, in special modo la fumosità della
conclusione, nel complesso questo thriller mi è piaciuto abbastanza, soprattutto
per merito di uno stile pratico e veloce, che come già detto richiama la Vargas
con un pizzico del noir di Lansdale.
Un pregio particolare lo offre la caratterizzazione dei personaggi, che pur non
essendo così positivi sono dipinti in modo da mostrare al lettore come essi si comportano, piuttosto che
raccontarglielo.
Va be’, non sarà un giallo
fondamentale, ma si lascia leggere.
Il Lettore
Se me ne fregasse qualcosa potrebbe essere interessante...
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