sabato 22 novembre 2014

Viaggi e mete per streghe liete

Fantastico! Finalmente un libro entusiasmante, scorrevole, interessante, dinamico, colto e divertente, didattico e affascinante.
Da leggere assolutamente!



Per darvi un’idea di che cos’è questo Viaggi e mete per Streghe liete, di Maria Laura Rosati e Maura Bussotti – un’anteprima assoluta, visto che la prima presentazione ufficiale non verrà fatta che oggi pomeriggio – non trovo nulla di meglio che riportarvi integralmente la notevolissima prefazione:

Vivo in una villa arredata con migliaia di libri, immersa in una lecceta ombrosa, dalle cui finestre ogni mattina posso vedere il sole sorgere sopra la skyline dell’affascinante capoluogo della regione più bella d’Italia. In casa ho le persone che mi sono più care e due cani e due gatti, e la quiete, il verde, le stilografiche, il forno a legna, la mia collezione di coltelli e le mie motoseghe.
Per quale diavolo di ragione dovrebbe assalirmi la voglia di viaggiare?
Tanto più se penso alla scomodità dello spostarsi, alle code in autostrada, le file agli aeroporti, gli estenuanti imbarchi sui traghetti, le località di villeggiatura stracolme di turisti invadenti il cui unico scopo è quello di carpire il massimo da una vacanza che sa di artificiale come un panino al McDonalds prima di risvegliarsi di nuovo in un condominio soffocante.
I viaggi non mi attirano.
Senza considerare che in uno degli ultimi in cui ho avuto la sventura di imbarcarmi sono stato male come un cane.
Una volta arrivato nell’entusiasmante cornice dell’isola greca, macchina traghetto macchina spalmati su ventiquattr’ore, ho scoperto con dolore e disappunto che non potevo più muovermi: fitte lancinanti percorrevano la parte posteriore della mia coscia destra, dalla punta della chiappa al cavo popliteo e ai muscoli gemelli, senza la minima possibilità di un atteggiamento posturale che possedesse una parvenza lenitiva, e questo immagino a causa dell’atmosfera polare della notte in nave provocata da un condizionamento dell’aria come nemmeno in un albergo di Las Vegas. Trascorro il primo giorno di vacanza sdraiato sul sedile posteriore a fissare il tettuccio dell’auto invece che il panorama della peraltro amena isoletta, alla ricerca di un ospedale dove al posto di invitanti cibi esotici mi nutrono con una porzione intrachiappa di Voltaren e Muscoril. La mattina dopo il dolore è attenuato, tanto da permettermi di infilare le pinne e arrancare dietro mio figlio in una nuotata in acque cristalline tra scogli, murene e pescetti di ogni tipo.
Non l’avessi mai fatto.
Il giorno successivo sono immobilizzato da dolori atroci alla gamba, ai quali si sono aggiunti i crampi ai polpacci provocati dall’uso sconsiderato delle pinne da parte di muscoli del tutto fuori allenamento.
Tutta una settimana così: di una magnifica Lefkada mi sono gustato ben poco e la mia avversione nei confronti dei traghetti ha raggiunto vette difficili da scalare.
Per fortuna non tutti i viaggi finiscono in questo modo, senza contare che di “viaggi” ne esistono innumerevoli varianti, come hanno avuto l’idea di raccontarci Maura Laura Rosati e Maura Bussotti in questo libro che costituisce un excursus in una moltitudine di tipologie di viaggio e di esperienze personali sullo stesso tema.
Le due curatrici di questo libro sono due streghe.
No, non è un eufemismo né tantomeno un’offesa, lungi da me la sola idea. Loro sono due streghe vere e proprie, nel senso più positivo del termine: streghe sono coloro che usano il potere della propria mente per creare, modificare e influenzare la realtà dalla quale sono circondate, e la magia non è altro che l’arte di creare la propria realtà personale sia in ambito spirituale che terreno. Hanno anche altri difetti, come leggere molto e seguire la filosofia vegana, ma che volete farci, quando il fine ultimo che come streghe si propongono è il benessere di loro stesse, delle persone che sono loro vicine e degli animali, allora non si può far altro che ammirarle e far sì che ti permettano di affiancarle per poter fornire un piccolo contributo al loro percorso.
Perché io le streghe le amo.
Le streghe vanno amate e non combattute, vanno comprese e non scansate, vanno affiancate e non perseguitate, in modo da collaborare insieme alla costruzione di un mondo migliore. Non vanno arse sui roghi né affogate in un sacco, ma è necessario essere loro complici nel percorrere la strada giusta come ci invitano a fare le streghe della letteratura, dalla Murgia alla Rees, dalla Divakaruni alla Torregrossa alla Allende e le altre.
E allora ecco che dopo aver scandagliato il mondo della gastronomia fornendo ricette per streghe perfette (a proposito del quale sento già parlare di un probabile seguito…) le due autrici streghe hanno esplorato l’universo del viaggio, inteso in tutte le sue molteplici accezioni: dal viaggio turistico a quello esoterico o religioso, dal viaggio interiore a quello astrale, dai viaggi della fisica a quelli nel tempo o nella storia o nei libri, transitando per luoghi mistici e fornendo consigli su dove andare, con chi partire e cosa portare con sé.
Una guida simpatica, un baedeker sui generis che non si occupa solo di luoghi ma anche delle anime che quei luoghi vanno ad intaccare, completata da una corposa miscellanea di testimonianze fornite da amici e conoscenti delle due streghe sui propri viaggi personali.
Leggendo i racconti si prova una sensazione strana: una moltitudine di esperienze, talora mistiche, talora più semplicemente terrene, ma anche se simili ognuna diversa, ognuna a fornire una preziosa dichiarazione di vita nonché un suggerimento per luoghi da visitare. Stili diversi, tecniche differenti, poche righe o resoconti più articolati, a volte l’esperienza dello scrittore esperto, a volte la spontaneità di un primo approccio alla scrittura, ma tutto vero, esperienze fresche e pure, incontaminate.
A volte pura poesia.
E non potrei aggiungere di meglio visto che il non nominato terzo autore, quello che non compare in copertina ma che figura come co-scrittore, editor, aiuto-correttore di bozze nonché redattore della soprastante prefazione, altri non è che il sottoscritto…
Smile!
Il Lettore & lo Scrittore

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