venerdì 10 ottobre 2014

Il Premio Nobel 2014 per la Letteratura è…

Il Premio Nobel 2014 per la Letteratura è lo scrittore francese Patrick Modiano.
Patrick… chi? Domanderete. Ma come!? Non conoscete Patrick Modiano? Non è possibile! È quello che… quello che ha scritto… non è possibile non conoscerlo, ma sì, quello che…

Va be’, lo confesso, non avevo mai sentito nominare questo autore prima d’oggi. Faccio ammenda, non fustigatemi, ammetto la mia ignoranza, che non è alleviata nemmeno dal fatto che la maggior parte delle sue opere non sono state nemmeno tradotte in italiano..


Invece di sicuro molti tra voi lo avranno già conosciuto, letto e apprezzato…
Ma basta fare della facile ironia, se gli Svedesi lo hanno consacrato avranno avuto le loro buone ragioni. Del resto, al di fuori dei confini del nostro paese non credo che ci sia stata molta gente che quando è stato nominato conosceva già Dario Fo, e in quanti, prima dell’assegnazione del premio, avevano già letto Alice Munro? O Tomas Tranströmer? O Herta Müller? O Naipau? O Xingjian? (potrei continuare per un pezzo, ma mi limito agli ultimi quindici anni).
Non credo che i componenti la giuria dei Nobel siano degli sprovveduti, e penso anche che siano molto meno inclini alla corruzione e ai clientelismi che infestano i concorsi letterari di casa nostra. Non conoscevo nemmeno John Maxwell Coetzee, ma quando ho avuto occasione di leggerlo (vedi) ho dovuto ammettere che il premio se lo era meritato in pieno. Certo, altri non mi hanno fatto pensare la stessa cosa, come Elfriede Jelinek il cui La voglia non mi ha lasciato nulla, né quella pasticca per l’insonnia di Doris Lessing, ma ritengo comunque che, al di là di possibili considerazioni politiche internazionali momentanee, al momento dell’assegnazione del Nobel perlomeno non valgano gli interessi spiccioli delle singole case editrici.
In effetti, l’occasione annuale dell’annuncio del vincitore è un momento atteso da tutti quelli che si occupano di letteratura, e il sentir nominare un perfetto sconosciuto non dico che provochi del fastidio, ma è come mettere in bocca una patata fritta che non è stata ancora salata. Sarà che anche quest’anno speravo di sentir uscire il nome di Haruki Murakami, ma il giapponese ancora una volta non gliel’ha fatta.
Oltre a Murakami, tra i pretendenti al titolo di quest’anno, ma forse è meglio dire, all’inglese, tra le nominations, c’erano la bielorussa Svetlana Aleksjevic e anche nomi più noti come Philip Roth, Thomas Pynchon, Cormac McCharty, Bob Dylan, Don DeLillo, Milan Kundera, Margaret Atwood, e meno noti come il keniota Ngugi Wa Thiog’o, l’algerina Assia Djebar e il rumeno Mircea Cartarescu. Di italiani, i soliti Umberto Eco, Dacia Maraini e Claudio Magris.
Non conosco Patrick Modiano e non posso quindi giudicare, ma certo, se quest’anno il vincitore fosse stato Milan Kundera sarebbe stato peggio che ricevere una martellata dove fa più male.
Altro che patata fritta sciapa!
Il Lettore 

Nessun commento:

Posta un commento