venerdì 31 ottobre 2014

Fiamma fredda

Dopo un’intera mattinata trascorsa a tagliare e spaccare legna, nell’ambito della mia campagna personale di aiuti pro bono agli amici, seguita da uno squisito pranzetto agreste, cos’è che sarebbe perfetto per rilassarsi? Ovvio, spulciare tra i volumi della libreria della padrona di casa, dove con stupore ho trovato uno dei miei autori preferiti mimetizzato nella striscia giallo-nera de “I romanzi neri del giallo Mondadori”, quasi fosse un romanzetto da quattro soldi. Ma un romanzetto da quattro soldi non parte in maniera così cruda dipingendo nell’incipit il cadavere di una madre “colato” sul materasso, sia pure “…solo in parte, e se lui teneva la porta sbarrata e puntava il ventilatore per respingere il fetore, non era poi questa schifezza.


Un autore come Joe R. Lansdale può permettersi il lusso di intitolare un romanzo con un ossimoro e di iniziarlo con un’immagine capace di scioccarti e poi di continuare per tutto il volume con scene che oscillano tra il raccapricciante e lo scandaloso senza mai farti venire la voglia di bruciare il volume. Non per niente qualcuno l’ha proposto per un Nobel che non prenderà mai, perlomeno finché continuerà ad usare nei suoi scritti una quantità di parolacce tale da far schiattare sul colpo un’educanda (ma ne esistono più?).
Dello stile e dell’opera di Lansdale non parlerò (se siete incuriositi guardate qui); dirò solo che in questo romanzo che riprende il più duro filone noir l’autore texano ha superato se stesso in quanto a crudezza di esposizione e di linguaggio, infilando pagina dopo pagina una sfilza di scene durissime e spesso rivoltanti che si susseguono per tutta la trama sfociando in un finale in cui i cattivi vincono alla grande e non si sognano nemmeno minimamente di redimere la propria anima. Ma anzi.
Ma sapendo leggere tra le righe, al di là del marcio che impregna quasi tutti i protagonisti, al di là dello splatter, al di là del grottesco e del surreale, al di là delle vagonate di sangue e di sesso, si intravede come l’autore sia sempre coinvolto da un universo di disperati che navigano senza saper dove andare, ricercando accanitamente una guida e una maniera per riscattare le loro esistenze perdute, senza futuro. Lansdale si nasconde dietro comportamenti bestiali per denunciare la povertà, l’emarginazione, il rifiuto da parte di una società sbagliata, la volontà dell’individuo di ricercare una redenzione situata sempre al di là della sua portata.
Una lettura dura, adatta solo a quelli che ritengono di avere uno stomaco forte, con personaggi che rimarranno impressi a lungo nella memoria del lettore.
Il Lettore 

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