martedì 13 maggio 2014

Un passo di troppo

Da 0 a 100 in 3 secondi netti. Come una Ferrari. Un’accelerazione da Saturno V. Già le prime due pagine sono come la catapulta di una portaerei che spara l’aviogetto fuoribordo pronto a sostentarsi con le sole proprie ali.

È questo l’effetto che fa l’ultima avventura di Jack Reacher.


Anche se ne sei consapevole, anche se conosci Lee Child, anche se conosci Jack Reacher, anche se magari ti ritrovi in situazioni simili ad altre già viste in altri suoi romanzi, o forse proprio per questo, la capacità di Child di proiettarti dentro un problema e non permetterti di uscirne è stupefacente.
E considerate che, giunto alla fine il giorno dopo averlo iniziato (380 pagine…), non l’ho trovato nemmeno tra i migliori dell’autore inglese (sì, è nato a Coventry, il suo vero nome è Jim Grant e ora vive negli Stati Uniti), non arrivando nemmeno lontanamente al livello di Il nemico, La prova decisiva o Vendetta a freddo). Eppure… la tensione narrativa si innesca dalla prima pagina e non riesci a staccarti dal libro prima della fine. Poi, solo poi, quando ne ripercorri la struttura in un’analisi a posteriori, ti accorgi che qualche difetto ce l’ha, ma in ogni caso il suo dovere di intrattenerti alla grande per qualche ora l’ha svolto egregiamente.
Come sempre non vi parlerò della trama lasciandovi il gusto di scoprirla da soli, ma vi dirò che questo romanzo rappresenta un’anomalia temporale del corso delle vicende di Jack Reacher.  Le ragioni per le quali Longanesi ha pubblicato solo ora questa decima avventura di Reacher uscita negli USA nel 2006 ci sono ignote, e la lettura risente un poco infatti di un prodotto “vecchio” per chi già conosce le avventure che l’hanno seguita. Tanto per capirci, per continuità logica dopo l’ultimo romanzo letto ci si sarebbe aspettati che, una volta lasciato il Nebraska (Una ragione per morire), nell’avventura successiva Reacher sarebbe andato a conoscere di persona quella Susan con la quale aveva instaurato un profondo rapporto telefonico (L’ora decisiva). Ma questo Un passo di troppo Child l’ha scritto prima degli ultimi due nominati, e quindi in definitiva è come fare un tuffo nel passato del protagonista seriale. Misteri dell’editoria nostrana.
Ma perché Reacher piace tanto? Da averci fatto anche un film? Anche se Tom Cruise diciamo che non ha rappresentato al meglio il personaggio... Prima o poi dedico un post solo a quest'argomento. Magari facendo un parallelo tra Jack Reacher e Tex Willer...
Non mi dilungo, altri commenti sull’autore li potete trovare qui. Adesso si resta in attesa del prossimo. Già da molto tempo ho inserito Child tra gli autori da comperare a scatola chiusa, appena il libro compare sugli scaffali. Dalle informazioni in rete si sa che Child ha scritto altri 4 romanzi con Jack Reacher inediti in Italia, tre dei quali già pubblicati negli Stati Uniti e uno in procinto di uscire la prossima estate. Ma se Longanesi si comporta così… fa venire la voglia di scaricarli crackati e di leggerli direttamente in inglese.
Il Lettore 

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