Da 0 a 100 in 3 secondi
netti. Come una Ferrari.
Un’accelerazione da Saturno V. Già
le prime due pagine sono come la catapulta di una portaerei che spara
l’aviogetto fuoribordo pronto a sostentarsi con le sole proprie ali.
È questo l’effetto che fa
l’ultima avventura di Jack Reacher.
Anche se ne sei
consapevole, anche se conosci Lee Child,
anche se conosci Jack Reacher, anche
se magari ti ritrovi in situazioni simili ad altre già viste in altri suoi
romanzi, o forse proprio per questo, la capacità di Child di proiettarti dentro
un problema e non permetterti di uscirne è stupefacente.
E considerate che, giunto
alla fine il giorno dopo averlo iniziato (380 pagine…), non l’ho trovato
nemmeno tra i migliori dell’autore inglese (sì, è nato a Coventry, il suo vero nome
è Jim Grant e ora vive negli Stati
Uniti), non arrivando nemmeno lontanamente al livello di Il nemico, La prova decisiva
o Vendetta a freddo). Eppure… la
tensione narrativa si innesca dalla prima pagina e non riesci a staccarti dal
libro prima della fine. Poi, solo poi, quando ne ripercorri la struttura in un’analisi
a posteriori, ti accorgi che qualche difetto ce l’ha, ma in ogni caso il suo
dovere di intrattenerti alla grande per qualche ora l’ha svolto egregiamente.
Come sempre non vi parlerò
della trama lasciandovi il gusto di scoprirla da soli, ma vi dirò che questo
romanzo rappresenta un’anomalia temporale del corso delle vicende di Jack
Reacher. Le ragioni per le quali
Longanesi ha pubblicato solo ora questa decima avventura di Reacher uscita
negli USA nel 2006 ci sono ignote, e la lettura risente un poco infatti di un
prodotto “vecchio” per chi già conosce le avventure che l’hanno seguita. Tanto
per capirci, per continuità logica dopo l’ultimo romanzo letto ci si sarebbe
aspettati che, una volta lasciato il Nebraska (Una ragione per morire), nell’avventura successiva Reacher sarebbe
andato a conoscere di persona quella Susan con la quale aveva instaurato un
profondo rapporto telefonico (L’ora
decisiva). Ma questo Un passo di
troppo Child l’ha scritto prima
degli ultimi due nominati, e quindi in definitiva è come fare un tuffo nel
passato del protagonista seriale. Misteri dell’editoria nostrana.
Ma perché Reacher piace tanto? Da averci fatto anche un film? Anche se Tom Cruise diciamo che non ha rappresentato al meglio il personaggio... Prima o poi dedico un post solo a quest'argomento. Magari facendo un parallelo tra Jack Reacher e Tex Willer...
Non mi dilungo, altri
commenti sull’autore li potete trovare qui.
Adesso si resta in attesa del prossimo. Già da molto tempo ho inserito Child
tra gli autori da comperare a scatola chiusa, appena il libro compare sugli
scaffali. Dalle informazioni in rete si sa che Child ha scritto altri 4 romanzi
con Jack Reacher inediti in Italia, tre dei quali già pubblicati negli Stati
Uniti e uno in procinto di uscire la prossima estate. Ma se Longanesi si
comporta così… fa venire la voglia di scaricarli crackati e di leggerli direttamente in inglese.
Il Lettore
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