Stasera inizia il corso
di scrittura creativa: devo dire che
sono alcuni giorni che mi sento abbastanza nervoso, e tra ripasso generale e
ultimi ritocchi alla scaletta della prima lezione ieri sera ho ripreso in mano
l’ennesimo testo sulla scrittura fra quelli studiati cercando di scovarvi
quell’informazione in più che potrebbe rivelarsi necessaria ad un entusiasta principiante.
Tra i testi che trattano dello scrivere, On writing è sicuramente uno dei più piacevoli che abbia mai letto
(insieme a L’italiano – Lezioni
semiserie di Beppe Severgnini).
A me il genere horror non
piace molto, e quindi di solito evito quei romanzi (e quei film) che ti fanno
crescere il patema d’animo. Non ho mai capito quelli che per stare in ansia,
con i sudori freddi e la battarella, il fiato sospeso, pronti a trasalire al
minimo sfioramento, ci pagano pure sopra. Penso che L’esorcista sia stato uno degli ultimi film del genere che ho
visto, più di trent’anni fa, e guardando Alien
confesso di essermi coperto gli occhi diverse volte. Montagne russe? Stessa
cosa.
Ma riconosco che Stephen King è un grande autore, capace
di costruire una prosa sulla quale non si può proprio dire nulla, e non c’è che
da ringraziarlo per averci elargito in On
writing quelle che sono le sue esperienze di scrittore e alcuni consigli
per chi vuole dedicarsi alla scrittura. Di suo ho letto alcuni romanzi fra
quelli più “normali”, e se proprio dovessi consigliarne uno sceglierei Stagioni diverse: un libro costituito
da quattro racconti, uno più bello dell’altro, e da ognuno dei quali è stato
tratto un film di successo.
In On writing, King riempie la prima parte con la sua autobiografia, e
se questa forse è la sezione più “lenta” del libro, in realtà è necessaria e
basilare per capire come King sia arrivato ad essere uno scrittore di successo,
per comprendere l’esperienza sulla quale si sono basati il suo stile e le sue
invenzioni letterarie. Nella seconda parte lo scrittore dispensa i suoi
consigli per una scrittura migliore: molto pratici, sostanziali, senza tante
circonvoluzioni astruse da corso di letteratura universitario. I consigli sono
completati da alcuni esempi di scrittura come potrebbero essere stati stilati
di getto e quindi “corretti” da un editor
per farli risultare più incisivi e funzionali. E da qui l’apologia che King fa
degli editors in generale, ai quali,
secondo lui, devono rendere grazie tutti gli scrittori più famosi.
La differenza che appare
tra l’elaborato primigenio e la successiva revisione, spiegata in ogni
particolare sul perché e il percome si è intervenuti in quel preciso punto, è
una delle cose più formative che abbia mai appreso sulla scrittura.
Alcune “perle” famose tratte dal libro:
“Per scrivere al meglio delle
proprie capacità, è opportuno costruire la propria cassetta degli attrezzi e
poi sviluppare i muscoli necessari a portarla con sé.” (E questa ricorda tanto
Hemingway…)
“Se volete fare gli scrittori,
ci sono due esercizi fondamentali: leggere molto e scrivere molto.”
“La
maggior parte dei libri sulla scrittura sono pieni di scemenze. I romanzieri,
sottoscritto compreso, non capiscono molto di quel che fanno, non sanno perché
funziona quando va bene, non sanno perché non funziona quando va male.”
“Uno
dei servizi peggiori che potete fare alla vostra scrittura è pompare il
vocabolario, cercare paroloni perché magari vi vergognate un po' della
semplicità del vostro parlare corrente.”
“Voi
che leggete adesso questo libro, vi trovate un po’ più giù di me lungo il fiume
del tempo…”
Mi fermo qui, concludendo
col dire che questo è un libro che non dovrebbe assolutamente mancare nella
biblioteca di qualsiasi persona interessata alla scrittura.
Il Lettore
On writing è piaciuto molto anche a me, anche la parte autobiografica che a molti appare pesante. Io invece trovo interessante come uno scrittore si sia formato, il suo percorso esteriore e interiore. Infatti mi è piaciuto molto anche il libro scritto da Terry Brooks, che è molto simile a questo come tipologia, anche se meno conosciuto (e non capisco perché!).
RispondiEliminaIn bocca al lupo per il corso di scrittura, che ormai sarà già iniziato :)
Anch'io trovo di estremo interesse il percorso di formazione, perché conoscendo la base delle esperienze vissute si riescono a capire molte più cose. Cercherò il libro della Brooks (ad averci tempo...), mi hai incuriosito.
EliminaGrazie per gli auguri! Sono concentratissimo nella preparazione delle lezioni...