lunedì 5 maggio 2014

On writing

Stasera inizia il corso di scrittura creativa: devo dire che sono alcuni giorni che mi sento abbastanza nervoso, e tra ripasso generale e ultimi ritocchi alla scaletta della prima lezione ieri sera ho ripreso in mano l’ennesimo testo sulla scrittura fra quelli studiati cercando di scovarvi quell’informazione in più che potrebbe rivelarsi necessaria ad un entusiasta principiante.


Tra i testi che trattano dello scrivere, On writing è sicuramente uno dei più piacevoli che abbia mai letto (insieme a L’italiano – Lezioni semiserie di Beppe Severgnini).
A me il genere horror non piace molto, e quindi di solito evito quei romanzi (e quei film) che ti fanno crescere il patema d’animo. Non ho mai capito quelli che per stare in ansia, con i sudori freddi e la battarella, il fiato sospeso, pronti a trasalire al minimo sfioramento, ci pagano pure sopra. Penso che L’esorcista sia stato uno degli ultimi film del genere che ho visto, più di trent’anni fa, e guardando Alien confesso di essermi coperto gli occhi diverse volte. Montagne russe? Stessa cosa.
Ma riconosco che Stephen King è un grande autore, capace di costruire una prosa sulla quale non si può proprio dire nulla, e non c’è che da ringraziarlo per averci elargito in On writing quelle che sono le sue esperienze di scrittore e alcuni consigli per chi vuole dedicarsi alla scrittura. Di suo ho letto alcuni romanzi fra quelli più “normali”, e se proprio dovessi consigliarne uno sceglierei Stagioni diverse: un libro costituito da quattro racconti, uno più bello dell’altro, e da ognuno dei quali è stato tratto un film di successo.
In On writing, King riempie la prima parte con la sua autobiografia, e se questa forse è la sezione più “lenta” del libro, in realtà è necessaria e basilare per capire come King sia arrivato ad essere uno scrittore di successo, per comprendere l’esperienza sulla quale si sono basati il suo stile e le sue invenzioni letterarie. Nella seconda parte lo scrittore dispensa i suoi consigli per una scrittura migliore: molto pratici, sostanziali, senza tante circonvoluzioni astruse da corso di letteratura universitario. I consigli sono completati da alcuni esempi di scrittura come potrebbero essere stati stilati di getto e quindi “corretti” da un editor per farli risultare più incisivi e funzionali. E da qui l’apologia che King fa degli editors in generale, ai quali, secondo lui, devono rendere grazie tutti gli scrittori più famosi.
La differenza che appare tra l’elaborato primigenio e la successiva revisione, spiegata in ogni particolare sul perché e il percome si è intervenuti in quel preciso punto, è una delle cose più formative che abbia mai appreso sulla scrittura.
Alcune “perle” famose tratte dal libro:
Per scrivere al meglio delle proprie capacità, è opportuno costruire la propria cassetta degli attrezzi e poi sviluppare i muscoli necessari a portarla con sé.” (E questa ricorda tanto Hemingway…)
Se volete fare gli scrittori, ci sono due esercizi fondamentali: leggere molto e scrivere molto.
“La maggior parte dei libri sulla scrittura sono pieni di scemenze. I romanzieri, sottoscritto compreso, non capiscono molto di quel che fanno, non sanno perché funziona quando va bene, non sanno perché non funziona quando va male.”
“Uno dei servizi peggiori che potete fare alla vostra scrittura è pompare il vocabolario, cercare paroloni perché magari vi vergognate un po' della semplicità del vostro parlare corrente.”
“Voi che leggete adesso questo libro, vi trovate un po’ più giù di me lungo il fiume del tempo…”
Mi fermo qui, concludendo col dire che questo è un libro che non dovrebbe assolutamente mancare nella biblioteca di qualsiasi persona interessata alla scrittura.
Il Lettore 

2 commenti:

  1. On writing è piaciuto molto anche a me, anche la parte autobiografica che a molti appare pesante. Io invece trovo interessante come uno scrittore si sia formato, il suo percorso esteriore e interiore. Infatti mi è piaciuto molto anche il libro scritto da Terry Brooks, che è molto simile a questo come tipologia, anche se meno conosciuto (e non capisco perché!).
    In bocca al lupo per il corso di scrittura, che ormai sarà già iniziato :)

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    1. Anch'io trovo di estremo interesse il percorso di formazione, perché conoscendo la base delle esperienze vissute si riescono a capire molte più cose. Cercherò il libro della Brooks (ad averci tempo...), mi hai incuriosito.
      Grazie per gli auguri! Sono concentratissimo nella preparazione delle lezioni...

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