Andrea
Vitali è un autore da
milioni di copie vendute e sforna quasi sempre libri che forniscono una lettura
piacevole, leggera e rilassante, adatta ai mesi estivi più che alle sere
invernali, ma che può essere a volte
anche impegnativa.
Nella vita Vitali non è solo
uno scrittore: in realtà la sua professione primaria è quella di medico nel paese nel quale ambienta le
sue storie ispirategli dagli stessi pazienti. Storie e personaggi che fanno
emergere un mondo variopinto e quasi caricaturale per la marcata ironia con la
quale sono tratteggiati. Di questo autore ho letto almeno una decina di romanzi
e devo dire che per lo più li ho trovati gradevoli, un panorama di debolezze
umane raccontate con amore e comprensione e che coprono diverse epoche storiche
spaziando dagli inizi del Novecento fino ai giorni nostri.
In ogni romanzo Vitali
conduce il lettore tenendo bene in mano le redini della narrazione, fornendo
dettagli a spizzichi, in modo razionato, e questo fa sì che la tensione
narrativa ne sia incrementata e che solo quando vuole il narratore si arrivi a
capire appieno il senso della storia. Succede lo stesso anche nei dialoghi:
sono costruiti in modo che il lettore non sempre capisca immediatamente né chi sta
parlando né il senso di alcune battute. Lo comprende veramente solo a
posteriori, e ciò aumenta la sua curiosità e lo spinge ad andare avanti,
insieme alla tecnica del dire e non dire, a mezze parole, a frasi smozzicate, lasciando
molto all’immaginazione.
Certo, non tutti i romanzi
di Vitali sono sullo stesso livello. Alcuni risultano troppo ricchi di comprimari
e storie che si dipanano in paralleli narrativi complicando non poco la
lettura. Non succede così per questo Zia
Antonia sapeva di menta, che procede linearmente fino ad una simpatica
conclusione che lascia sì qualche punto oscuro, ma che nel complesso si fa
apprezzare.
Il Lettore
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