lunedì 17 febbraio 2014

Zia Antonia sapeva di menta

Andrea Vitali è un autore da milioni di copie vendute e sforna quasi sempre libri che forniscono una lettura piacevole, leggera e rilassante, adatta ai mesi estivi più che alle sere invernali,  ma che può essere a volte anche impegnativa.


Nella vita Vitali non è solo uno scrittore: in realtà la sua professione primaria è quella di medico nel paese nel quale ambienta le sue storie ispirategli dagli stessi pazienti. Storie e personaggi che fanno emergere un mondo variopinto e quasi caricaturale per la marcata ironia con la quale sono tratteggiati. Di questo autore ho letto almeno una decina di romanzi e devo dire che per lo più li ho trovati gradevoli, un panorama di debolezze umane raccontate con amore e comprensione e che coprono diverse epoche storiche spaziando dagli inizi del Novecento fino ai giorni nostri.
In ogni romanzo Vitali conduce il lettore tenendo bene in mano le redini della narrazione, fornendo dettagli a spizzichi, in modo razionato, e questo fa sì che la tensione narrativa ne sia incrementata e che solo quando vuole il narratore si arrivi a capire appieno il senso della storia. Succede lo stesso anche nei dialoghi: sono costruiti in modo che il lettore non sempre capisca immediatamente né chi sta parlando né il senso di alcune battute. Lo comprende veramente solo a posteriori, e ciò aumenta la sua curiosità e lo spinge ad andare avanti, insieme alla tecnica del dire e non dire, a mezze parole, a frasi smozzicate, lasciando molto all’immaginazione.
Certo, non tutti i romanzi di Vitali sono sullo stesso livello. Alcuni risultano troppo ricchi di comprimari e storie che si dipanano in paralleli narrativi complicando non poco la lettura. Non succede così per questo Zia Antonia sapeva di menta, che procede linearmente fino ad una simpatica conclusione che lascia sì qualche punto oscuro, ma che nel complesso si fa apprezzare.
Il Lettore

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