venerdì 7 febbraio 2014

Il paradosso terrestre

Un’altra raccolta di racconti. Come dice Enrico Vaime nella prefazione (e, a proposito, sarà anche un buon regista, non dico di no, ma sarebbe meglio che le prefazioni le lasciasse scrivere a qualcun altro…): “Di solito dei racconti si pubblicano come terzo libro. Marco Presta, alé, lo propone come primo. Perché perdere tempo?


Il conduttore del Ruggito del Coniglio quindi ha pubblicato per primo questo tourbillon di racconti, e sicuramente lo scriverli gli è servito ad aggiustare il tiro per giungere poi a quel Un calcio in bocca fa miracoli che lo ha fatto conoscere anche come scrittore da quelli come me che non ascoltano la radio.
Esercizi di scrittura, per affinarsi, correggersi ed allenarsi. Qualcuno dei racconti di sicuro è piacevole, ma non molti: la maggior parte lascia il tempo che trova. L’ho finito ieri, e se dovessi interrogarmi sul che cosa mi hanno lasciato potrei affermare che ne ricordo solo un paio, forse tre.
Sì, c’è l’ironia, a volte riesce a strapparti un sorrisetto, ma c’è poco da gridare al capolavoro. Si possono apprezzare la grande fantasia, la ricerca del surreale; si può plaudire alle impreviste conclusioni, alla ricercatezza del linguaggio e alla pulizia dello stile, ma alla fine sono raccontini che non posseggono il diverso tipo di spessore del quale Presta è riuscito a dotare il Calcio in bocca.
Be’, migliorare di sicuro è migliorato, aspettiamo i prossimi.
 Il Lettore

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