giovedì 28 settembre 2017

Tempo da elfi

Avevo abbastanza aspettative nell’accingermi a iniziare questo Tempo da elfi, soprattutto perché ancora non avevo mai letto qualcosa di nessuno dei due autori. Di Loriano Macchiavelli non sapevo nulla se non per sentito dire, ma il nome stesso di Francesco Guccini è una garanzia.
O perlomeno avrebbe dovuto esserlo.




Grande delusione. Questo romanzetto non mi è piaciuto per niente, tanto che ci ho messo più di una settimana per terminarlo con la voglia continua di piantarlo a metà. Ho pensato che sia stato ideato nel corso di una cena nella quale scorreva del buon vino, al tempo in cui si ventilava il passaggio della Guardia forestale sotto l’arma dei Carabinieri.
Non mi va proprio giù che venga tolta di mezzo la Forestale” avrà detto l’uno all’altro. “Non la eliminano, verrà accorpata alla Benemerita”, la risposta. “Anche peggio.” ”Secondo me è una cazzata, sorbole.” “Come tutte le cose che fa il governo.” “Ma tu non eri di sinistra?” “Lo ero sì, ma sono riusciti a nauseare anche me.” “Scriviamoci qualcosa sopra.” “Buona idea, al morto ammazzato ci pensi tu o ci penso io?
Penso che nella realtà non sia andata poi tanto diversamente. Fatto sta che la denuncia nei confronti dell’operazione governativa non è riuscita loro molto bene. Nella scrittura si nota il professionismo di entrambi gli autori, ma in un romanzo che a me è sembrato tirato via, scritto con superficialità, carente di approfondimenti e di pathos narrativo. Non è mai riuscito a “prendermi” come avrei sperato.
Guccini e Macchiavelli hanno tentato, sì, di enfatizzare gli aspetti affascinanti del bosco e della montagna, chiamando in causa il nobile lavoro dei Forestali insieme alla passione naif di coloro che scelgono di vivere una vita diversa da quella di città ritornando alle (simil)origini, ma non è riuscito loro nemmeno di avvicinarsi, a un risultato decente.
Non prendono i personaggi, non mi ha preso la trama, sorvoliamo sulle descrizioni e lasciamo perdere del tutto i dialoghi che mi sono sembrati alquanto abborracciati. Peccato, da uno che ha scritto canzoni entrate nella leggenda mi sarei aspettato molto di più.
Dovrò leggere ancora qualcosa di suo, non voglio restare con questa delusione. Salvo poi il confermarla.
Il Lettore 

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