mercoledì 29 marzo 2017

Nessuna cortesia all’uscita

Mi sono letto un'altra avventura di Marco Buratti, alias l’Alligatore, una delle prime, quella in cui Max la Memoria entra a far parte del terzetto di investigatori “non tanto per la quale” che costituiscono il nucleo forte dei romanzi di Massimo Carlotto.



Non starò  a farla tanto lunga: con il consueto stile veloce Massimo Carlotto stavolta mette i suoi protagonisti in una situazione difficile che li vede impegnati addirittura contro la mafia del Brenta, la quale a sua volta ha il suo da fare con la criminalità slava e balcanica che si sta facendo strada nel Nordest italiano.
Oltre che a tentare di salvare la pellaccia i tre sono indaffarati a cercare di non essere incastrati da poliziotti più o meno corrotti e da giudici rampanti tesi a sfruttare il più possibile le crisi di pentimento (interessate) dei delinquenti, e di non  finire in galera per reati che non hanno commesso (o che avranno pure commesso, ma a fin di bene…).
Un romanzetto agile, grondante sangue ancora più del solito per i reiterati ammazzamenti, e dal quale Carlotto tenta di far emergere l’importanza del “codice d’onore” della vecchia criminalità, seriamente minacciato dal progredire di quella “nuova” che non bada tanto per il sottile.
Il Lettore 

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