Quest’ultima settimana l’ho
passata in giro per congressi dai
titoli altisonanti e dal povero
contenuto, nei quali si è impiegata la maggior parte del tempo ad ascoltare
meno che mediocri politici incensare se stessi e il proprio operato.
Deprimente.
Il fatto abnorme è che i
congressi riguardavano la mia professione, al lato tecnico della quale è stata
riservata una misera percentuale del tempo a disposizione preferendo dedicarne
la maggior parte al politichese più terra
terra, infarcito di leccate di culo
ai politicanti di turno da parte degli esponenti più sordidi della burocrazia imperante nel mondo degli enti pubblici.
Quando ho fatto notare la
cosa a quello che avrebbe dovuto essere un mio rappresentante ufficiale, e se
non sarebbe stato meglio piantarla di invitare politici a un congresso di, e
per, tecnici, lui mi ha risposto che sono i politici che fanno le leggi.
Secondo lui questo giustificherebbe
sia gli inviti che le leccate di culo, amen.
Sarà che difetto di molto in diplomazia, ma non mi sembra la strada
giusta da percorrere. Un politico che gradisce reiterate leccate di culo per
operare più o meno giustamente secondo me dovrebbe solo essere tolto dai
coglioni al più presto. Ma, come dicevo, la diplomazia non è il mio forte, così
a un certo punto mi sono staccato dal contesto e mi sono messo a esplorare il
contenuto letterario del mio cellulare alla ricerca di un romanzo che mi
consentisse di estraniarmi sufficientemente dalle idiozie degli oratori di turno.
Ce l’avevo. L’ho iniziato e
finito nella durata dello stesso congresso.
1 – L’autore del libro da indovinare (e che mi ha consentito di
superare interi eoni di tedio puro) è donna
(donna?), giovane (relativamente), famosa (parecchio), strana (ancora di più).
2 – Dimenticavo:
centroeuropea con tendenze di appartenenza alla globalità.
3 – Ha scritto tonnellate di
romanzi, una peculiare caratteristica dei quali è che in genere sono romanzi brevi, tra le cinquanta e le
cento pagine (proprio giusti per un
congresso noioso).
4 – Il romanzo da indovinare è
una confessione scritta in prima
persona.
5 – Ma esplora anche in parte
i meccanismi perversi della scrittura
e degli scrittori che, come è scontato, persone tanto normali non sono…
Bene, nessun congresso in
vista per la settimana entrante. Sospiro di sollievo.
Freereader
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