sabato 6 giugno 2015

Storie di gatti

Ieri mattina alle sette, non appena disattivata la modalità aereo del telefono, mi è arrivato un messaggio spedito nel cuore della notte con il quale una mia cara amica mi informava di aver dato dimora a due carinissime bestiacce pulciose simili alle due che mi stanno gironzolando intorno implorandomi di dar loro da mangiare.
Non voglio nemmeno lontanamente paragonarmi a qualche blogger di mia conoscenza esperto di gatti, ma anch’io provo un certo ― incomprensibile ― trasporto verso questi inconcludenti ammassi di pelo, e facendo alla mia amica i più sentiti auguri di felice convivenza mi viene di consigliarle una lettura che ho ripescato dai meandri della mia libreria, in modo da aiutarla a risollevare l’animo quando i due amorevoli, timidi batuffoli che si è portata in casa cominceranno a pisciarle sul letto, a strapparle i copridivani, a lasciarle profonde unghiate sugli amati arredi, a svegliarla alle cinque perché hanno fame, a portarle prede mezze morte (bisce, scorpioni, uccellini…) in cerca di una lode e a costellarle il pavimento (letto, divani, tavoli…) di ciuffi di pelo.
Il tutto nella speranza che, visto il suo caratterino, non li scaraventi dalla finestra prima del tempo.




In queste Storie di gatti, le cui prime risalgono agli anni ’70, James Herriot infonde tutta la sua esperienza di veterinario e l’amore per gli animali che lo hanno reso famoso dopo aver scritto libri come Cose sagge e meravigliose e Creature grandi e piccole. Il volumetto raccoglie una decina di racconti a tema unico, di diverse lunghezze, raccontati con il consueto tono discorsivo da vecchio narratore di Herriot e derivanti con tutta probabilità da esperienze reali tratte dal suo percorso lavorativo. Lui stesso dice: “I gatti sono stati una delle ragioni principali per cui ho scelto la carriera di veterinario”, e continua esternando lo stupore provato nel constatare che nel corso di studio in medicina veterinaria i gatti non erano minimamente contemplati. Mi auguro che ciò sia rimasto circoscritto agli studi universitari nell’Inghilterra degli anni ’30…
Fatto sta che l’autore mette insieme una serie di storielle delle quali qualcuna è divertente e altre strappalacrime, con vicende che più o meno tutti i possessori di gatti hanno potuto constatare per esperienza personale ma che non per questo sono meno piacevoli da leggere o rileggere. Si va dall’arrivo del gatto in casa al suo addio definitivo, dai più svariati tipi di convivenza ai rapporti con gli altri animali, fino al riscontrare come curando il gatto si può curare anche il suo proprietario.
Nel complesso una lettura carinissima, che si legge con piacere e lascia la bocca buona.
Riservata personale: sì, certo, non mancherò, lo inserirò di sicuro nella prossima mandata di prestiti, stai tranquilla. Ma intanto volevo raccontarti che proprio l’altra mattina, mentre stavo portando la sveglia e il caffè a letto alla consorte, avevo notato la strana presenza di una scopa appoggiata al tavolo della sala. Mistero svelato quando sorseggiando il caffè nel dormiveglia la consorte mi fa: “Stai attento in sala, dovrebbe esserci in giro il forse-cadavere di un topo…”. Ecco, quando ti accadrà passaci sopra, ti prego…
Il Lettore gattofilo

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