mercoledì 9 luglio 2014

Il professore va al congresso

Questa volta è stato grazie alle fantastiche allieve (ve lo avevo detto che erano tutte donne?) del mio primo corso di scrittura creativa che ho conosciuto un “nuovo” autore cult, del quale non sospettavo minimamente l’esistenza.


Il professore va al congresso mi è stato regalato (insieme ad una carinissima filastrocca della quale sono il protagonista e che dimostra inequivocabilmente la bravura delle partecipanti oltreché la riuscita del corso stesso…) durante la cena con la quale abbiamo salutato la fine del corso, e tale pensiero gentile mi ha emozionato non poco.
David Lodge è considerato un Autore-cult, dicevo, alla pari di un Bill Bryson o di un Robert Pirsig, talmente di culto da aver scomodato per la prefazione italiana una personalità del calibro di Umberto Eco che ti avverte che stai tenendo tra le mani uno dei libri più divertenti degli ultimi anni. Ora, alle prefazioni, anche se scritte da Eco, bisogna sempre credere con beneficio d’inventario, ma in effetti il romanzo divertente lo è davvero, non solo nel prendere in giro l’ambiente accademico universitario riducendo l’attività congressuale alla frenetica ricerca del modo per infilarsi dentro i letti altrui o di abbuffarsi il più possibile, ma anche per l’atmosfera picaresca e vagamente irreale, e le trovate narrative diluite su 400 pagine.
Il professore va al congresso mette in mostra una miriade di personaggi dei quali Lodge illustra storie e difetti in una moltitudine di sottotrame che finiscono per ricollegarsi tutte al filo portante del romanzo che, come succede nei temi di cui i congressisti discutono nel corso dei loro convegni, si può ricondurre al romanzo epico, con la disperata ricerca dell’anima gemella da parte dell’eroe di turno in una mirabolante serie di avventure dislocate in tutto il globo.
In quella che è quasi metaletteratura il romanzo parla di se stesso, e l’autore lo riempie di citazioni letterarie, di storie individuali che non sono altro che rivisitazioni di saghe cavalleresche di autori famosi, e lo fa con uno stile asciutto ed efficace che non gli impedisce di arricchire la narrazione con episodi magari a prima vista estranei alla corrente principale ma che invece finiscono con il mostrarsi necessari ad essa.
David Lodge sa mostrare anche nel raccontare, è capace di riallacciarsi con una trovata geniale ad un personaggio lasciato anche decine di pagine prima e tiene sotto controllo tutti i protagonisti come un abile marionettista. La sua capacità di mostrare è tale, che dopo aver descritto come un’addetta al check-in dell’aeroporto di Stansted distribuisca i posti a bordo dell’aereo sulla base dell’istintiva simpatia o antipatia che le ispira il viaggiatore, per tutto il libro, nel momento ad esempio in cui leggi che un tipo scostante si è trovato seduto vicino a un ragazzino pestifero a bordo di un 747, tu non puoi fare a meno di sorridere pensando a quella ragazza e a quanto il tipo le debba essere riuscito antipatico…
Senza contare che in questo libro ho incontrato una delle scene con il più alto contenuto di erotismo fine che mi sia mai capitato di leggere.
Insomma, un libro intelligente, finemente ironico, con quell’acume penetrante permeato di understatement che alla fine ti lascia ampiamente soddisfatto.
Grazie, ragazze!
Il Lettore

5 commenti:

  1. Mumble... mumble... fammi fare un po' di conti... son ragioniere...
    1 Questa volta è stato grazie alle fantastiche allieve (ve lo avevo detto che erano tutte donne?) + 1 Il professore va al congresso regalato al prof del corso di scrittura + 1 Senza contare che in questo libro ho incontrato una delle scene con il più alto contenuto di erotismo fine che mi sia mai capitato di leggere + 1 Grazie, ragazze + 1 Lo ammetto, sono un tantino maliziosetto... + 1 Mi hanno sempre affascinato i messaggi subliminali...
    Sei capace di far di conto da solo o ti serve un file di Excel?
    :-)

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    1. Ma che malizia...! Rimango allibito, ma che dire, basito! Io mai, ma che dico, mai! mi sarei sognato di lanciare messaggi subliminali... e poi non sono nemmeno ragioniere... :-) :-)

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  2. :-) dicono che non ci sia peggior sordo di chi non vuole sentire.
    I messaggi subliminali non li hai lanciati tu... te li hanno lanciati.
    Prof, capisci a me e non fare lo gnorri!
    :-

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    1. E già, e certo... e secondo te, con tutte che mi leggono e, soprattutto, con mia moglie che non si lascia sfuggire un post, io posso permettermelo, di non fare lo gnorri?

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    2. Ops...
      :-) :-) :-)

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