venerdì 30 giugno 2017

Prova a fermarmi

Ragazzi che letture! Camilleri, Rutherford e adesso l’ultimo di Lee Child su cui sono appena riuscito a mettere le mani! Una settimana di letture da sballo! Sto anche terminando i successivi e non sono niente male nemmeno quelli.
Ma Jack Reacher rimane sempre Jack Reacher. Un palmo sopra tutti gli altri.




Nella sua ventesima avventura Reacher si trova a dover fare i conti con alcune persone che gestiscono affari illeciti nel Dark Web, il lato oscuro di Internet, quella porzione nascosta di rete in cui predominano le attività illegali e vi si può trovare di tutto: droghe, armi, sesso e assassini prezzolati. Lui, che a malapena sa accendere un computer o guidare un’automobile.
Ma il nostro Tex Willer odierno eccelle in altre cose: come il suo eponimo ottocentesco in primo luogo sa bene come si fa ad ammazzare le altre persone. Quelle che se lo meritano, ovvio. Con quel concetto particolare e tutto suo di giustizia che tiene solo marginalmente conto delle leggi fatte dagli uomini e si affida a un’etica superiore e più universale. Come per i libri: Reacher legge, ma solo roba che trova per strada, alle fermate degli autobus o nelle stazioni, e poi li lascia in qualche altro posto. E inoltre “Non aveva un genere preferito: un libro era interessante oppure no. Reacher leggeva quando poteva…”. Così per le persone. Un uomo merita di vivere oppure no, e se no, si elimina il più presto possibile senza stare tanto a pensarci sopra e, soprattutto, non perdendoci dopo nemmeno un attimo di sonno.
Decisamente buono questo Prova a fermarmi, anche se magari non il libro migliore di Child. Come al solito ti prende da subito e non ti consente di staccare dalla lettura. C’è azione fatta bene, un tema nuovo e plausibile, una ricerca forsennata e una quantità di ammazzamenti. Oltre al puntuale nuovo amore di Reacher, che lo coinvolge fino al punto di poter pensare di rivederla ancora.
Basta, di Reacher e Child ne ho parlato più che abbondantemente e non sto a farla tanto lunga. Mi dispiace solo che non pubblichi più spesso.
Il Lettore 

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