martedì 19 gennaio 2016

Tutti quei piccoli animali

Quando muore un essere umano in genere viene seppellito dai propri simili, ma del cadavere di un animale che muore da solo in natura, chi se ne prende cura? La natura stessa, direte con cognizione di causa ed è giusto, ma in questo romanzo invece lo fa uno dei protagonisti, il signor Summers, la cui attività più importante è quella di scavare buche e sistemarci dentro i corpi dei piccoli animali – in genere uccisi dalle automobili ― che incontra nel suo girovagare per le campagne della Cornovaglia.




Gli altri uomini li uccidono” dice lui stesso, “e io li seppellisco. Seppellisco topi e criceti e uccelli e porcospini e rane e perfino chiocciole. (…) Naturalmente non seppellisco davvero le chiocciole, ma raccolgo i loro resti dalla strada e li lascio nell’erba alta o tra le ortiche. Fuori vista, capisci, ragazzo, fuori vista”.
Bobby Platt ha trentun anni ma la mentalità di un bambino, per le conseguenze riportate a causa di un incidente automobilistico di cui è rimasto vittima nella sua infanzia. I suoi genitori sono morti e lui viene continuamente angariato dal patrigno ― il Ciccione ― che vuole impossessarsi dei grandi magazzini che Bobby ha ricevuto in eredità dai suoi. Non sopportando più la situazione Bobby riesce a scappare e incontra il signor Summers, un misantropo scontroso che lo prende a cuore e con il quale inizia uno strano rapporto.
Questo è un romanzo che sembra per ragazzi, il bambino che racconta ― è narrato in prima persona da un adulto con la mentalità di un ottenne ―, l’amore e la pietà per gli animali indifesi eccetera, ma in realtà ci si accorge ben presto che per ragazzi non è: alla faccia dello stile ingenuo proprio del protagonista ritardato la vicenda assume ben presto una colorazione cupa in cui il noir prende il sopravvento e viene tirato fuori il lato più oscuro di ogni persona. Nel suo candore, anche dello stesso Bobby.
Non vi dico altro perché il romanzo merita ed è giusto che le sorprese di cui è denso le scopriate da soli, altrimenti che gusto ci sarebbe? Aggiungo solo che il testo è scritto benissimo, un continuo mostrare e non dire lasciando spazio ai fatti, e l’ingannevole leggerezza dello stile si scontra con i morti ammazzati che cominciano ad apparire fin da subito permeando l’atmosfera con un sottile senso di angoscia. Veramente non male, e fa pure venire voglia di leggere altre cose dello stesso autore. Che purtroppo è morto nel 1969 a 35 anni subito dopo la pubblicazione di questo romanzo. Walker Hamilton era nato nel North Lanarkshire, una piccola regione della Scozia, e ha scritto solo un altro romanzo, dal titolo A dragon’s life, il cui tema portante è la modernità che uccide i sentimenti, ma a quanto ne so non mi risulta che sia stato tradotto in italiano.
Da Tutti quei piccoli animali è stato tratto nel 1998 il film omonimo per la regia di Jeremy Thomas con Christian Bale nel ruolo di Bobby.
Il Lettore 

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