Un graditissimo regalo che ho
ricevuto per Natale è stato questo Occhi
di lupo, un fumetto di quelli da conservare incellofanati per la presenza
all’interno di una prima pagina personalizzata
con disegno autentico e firma dell’autore in originale. Wow! Praticamente una
copia unica.
La storia, scritta e
sceneggiata da Giovanni Brizzi e
realizzata splendidamente da Sergio
Tisselli, reca come sottotitolo Un’avventura
ai tempi di Annibale, e in pratica narra della battaglia del Trasimeno nella quale i Cartaginesi le
suonarono ben bene alle legioni romane.
Mi è cara anche questa storia
in sé, perché sullo stesso progetto stavamo lavorando quando il male si è
portato via il carissimo amico,
disegnatore e artista per il quale scrivevo le sceneggiature. Un saluto, Marco, ovunque tu sia ora. Ricordo che
si stava discutendo su quale versione adottare di quelle concernenti il punto
esatto in cui la battaglia si è svolta (Passignano? Tuoro? Cortona?) e da quale
valle nascosta esattamente fossero sbucati i Cartaginesi piombando sui Romani.
Su questo aspetto Brizzi glissa elegantemente non fornendo un’ubicazione
esatta, forse per non sbilanciarsi (visto che non ci sono riferimenti storici precisi), e magari non incrinare la sua
reputazione di Professore Ordinario di Storia Romana all’Università di Bologna
nonché di uno dei massimi esperti proprio della battaglia del Trasimeno.
Il racconto costituisce il
primo volume di una trilogia che
narra l’attraversamento degli Appennini da parte di Annibale e del suo esercito dando spazio a personaggi poco
conosciuti della Storia e prendendo in considerazione aspetti arcani, e perfino
esoterici, che dalla Storia non sono proprio
considerati.
Le matite di Sergio Tisselli, disegnatore con
all’attivo numerose pubblicazioni, sono splendide, con uno stile realistico
impreziosito da una notevolissima colorazione simil-acquerello (non sono
riuscito a capire se sia realmente acquerello dato a mano su carta o un lavoro ― fatto molto bene ―al computer), e
mostrano un tratto che molto spesso mi ha ricordato, nella meticolosa resa dei
particolari nei personaggi storici, il
grande Sergio Toppi.
Purtroppo non sono rimasto altrettanto
soddisfatto della sceneggiatura di
Brizzi, che a mio parere è caotica e confusionaria, con una caratterizzazione
dei personaggi che avrebbe potuto essere migliorata e carente per quanto
riguarda cambi di scena e contestualizzazioni. Capisco bene, per esserci
passato, che non è facile racchiudere le vicende narrate in sessanta pagine,
soprattutto dando ampio spazio alla resa grafica, ma a volte leggendo resta un
senso di disagio per la mancanza di chiarezza. Senza contare che in fase di
revisione alcuni particolari, come la benda sull’occhio di Annibale che passa inspiegabilmente dal destro al sinistro nel giro
di pochi riquadri, mi hanno lasciato un po’ perplesso.
Nel complesso resta comunque un
bel fumetto come se ne dovrebbero gustare più spesso.
Il Lettore
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