sabato 31 ottobre 2015

Memorie di un cuoco d’astronave

Tanto per restare in tema di razzi (Moonraker), razzetti ed astronavi, cioè in tema di fantascienza, oggi propongo a chi ancora non lo conoscesse uno dei più esilaranti romanzi di science-fiction nostrana che io abbia mai letto, un romanzo godibilissimo anche da parte di chi snobba questo genere e che non ha nulla da invidiare a quelli scritti dai più blasonati autori statunitensi.

Non per niente Massimo Mongai, con questo Memorie di un cuoco d’astronave, ha vinto il Premio Urania 1997, e il libro ha avuto tanto successo da indurlo a scriverne un seguito: Memorie di un cuoco di un bordello spaziale, e una pseudo-terza parte in cui Mongai riprende solo una parte dei concetti già esposti per poi parlare di tutt’altro: Il gioco degli immortali.
La vicenda è semplice e scritta bene, ma lasciamo parlare l’autore: “Qual'è l'importanza di Rodolfo Turturro nella storia della gastronomia ed in quella dell'umanità? È difficile dirlo, e forse la domanda è posta in modo sbagliato. Non tanto su Rodolfo Turturro occorrerebbe, forse, porsela, quanto su Rudy "Basilico" Turturro. A dire: non sul famoso gastronomo, il ricco gourmet, il politico che tanto ha fatto per il miglioramento dell'alimentazione e l'educazione al cibo di tutta l'umanità, terrestre e non terrestre; quanto sul cuoco d'astronave degli anni giovanili”.
Rodolfo Turturro è un giovane terrestre che si imbarca come aiuto-cuoco su un’Astronave Extra Sistema dal confortante nome "Muummeenuh" (nel libro, i nomi apparentemente alieni vanno letti secondo la pronuncia inglese, e facendo così si scoprono assonanze che in italiano hanno dei significati ben precisi: Muummeenuh = Mam-mi-na), e per una serie di circostanze fortuite si trova a dover assumere tutti gli oneri del primo chef. Gli riuscirà tanto bene da diventare una personalità indiscussa in campo sia gastronomico che politico, oltre ad accumulare una fortuna e ottenere altri vantaggi non indifferenti sul piano del tutto personale.
Lo chef di un ristorante famoso e internazionale si trova a dover sopportare soddisfare le convinzioni e le abitudini di una moltitudine di correnti di pensiero: cibi kasher, cibi helal, vegetariani, vegani, ciliaci eccetera eccetera, e provate a immaginarvi quando questa diversità di usi viene moltiplicata avendo a che fare con un’infinità di razze non-terrestri: Rudy Turturro si troverà a dover cucinare per etnie aliene ognuna con i propri chiodi fissi in materia di cibo, e il romanzo non è altro che il resoconto umoristico delle sue prodezze culinarie durante il viaggio che lo condurrà a visitare mondi inimmaginabili come Kumpawdaepheeawree (Cam-po-de-fiori) o a confrontarsi con i temibili Kuhnneebuhllee (Can-ni-ba-li).
Massimo Mongai tesse un romanzo veramente divertente (soprattutto per chi ama guardare Masterchef), in cui, oltre a inserire una morale politicamente corretta perché la civiltà galattica che fa da sfondo alle avventure di “Basilico” Turturro propugna princìpi libertari e antirazzisti, tolleranti e ugualitari, ogni tanto riporta una qualche ricetta eseguibile anche qui sulla Terra, magari a patto di cambiare, a nostra discrezione, gli ingredienti difficilmente reperibili come la Cannabis Sativa. Basta leggere la ricetta della “Fonduta erotico-mediterranea "à la mode de Kumpawdaepheeawree" per  sentirsi invadere la bocca dall’acquolina. Ma attenti alle quantità: “Sei porzioni di "poon-tah-raelluh", del più potente afrodisiaco mai conosciuto da cultura umana! Dico sei bombe di voglia di sesso e per di più di energia chimica concentrata!”. Un modo interessante per terminare una serata, del quale è riportata anche una variante riservata purtroppo solo a quei paesi (fortunati loro!) in cui è legale l’uso dell’hashish
Una cosa interessante è che il libro è leggibile e scaricabile gratuitamente dal sito:
perché l’autore ha ceduto i diritti all’associazione liber liber.
Approfittatene, ne vale veramente la pena!
Il Lettore 

2 commenti:

  1. Non riesco a capire per quale motivo mi senta irresistibilmente attratto da questo blog gestito da uno che se la tira di essere un docente di scrittura creativa che spertica lodi di un autore che scrive così:
    " Qual'è..."
    Assuefazione? Masochismo?
    :-)

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    1. Va be', dai, anche alla pignoleria bisogna porre un limite... E poi, quando un romanzo ti diverte sei anche più portato a perdonare le piccolezze. Se non lo hai ancora letto te lo consiglio, a me è piaciuto.

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