Se volete leggerlo, lo potete
trovare in omaggio come epub in vari siti di commercio
elettronico. Visto che è gratis si può anche prendere, solo che…
Mi aveva consigliato di
leggerlo prima degli altri il mio editor,
fornendomi una decina di testi in formato elettronico, e ovviamente le ho dato
ascolto e l’ho aperto subito sul telefono.
Poca soddisfazione, visto che cinque minuti dopo avevo già archiviato le venti
pagine di cui è costituito questo racconto sentendomi bellamente preso per il
culo. Dirò di più: ero bellamente incazzato nero, perché penso che uno
scrittore non debba permettersi il lusso di prendere in giro i suoi lettori.
Va be’ che è gratis, ma il brevissimo racconto di
una ragazza svizzera che becca un’infatuazione per una cantante rock canadese
fino a seguirla ovunque e… non vi posso dire altro, è talmente breve che se vi
rivelassi qualcosa di più sapreste già il finale, ti lascia la bocca più che
amara.
Il problema è che, pur essendo scritto benissimo ― la Nothomb è sempre
la Nothomb ― in questo racconto il finale manca del tutto, dal momento che
l’autrice tace di proposito al
lettore un elemento di fondamentale importanza nella narrazione. Come un giallo
senza un assassinio, o un romanzo d’amore senza un bacio. Si può dire come il plot del racconto sia proprio la mancanza di tale dato e il lettore alla
fine, pur rendendosene conto, si sente profondamente insoddisfatto.
Eccheccavolo.
Me ce la vedo, questa gotica scrittrice nippo-belga che pensa
a questa trovata e dice tra sé: “ma sì,
bella scena, li faccio soffrire…” e scrive questo interrogativo irresolubile gettando nel panico quelli
come me che poi vanno a cercare le ragioni. Va be’, un altro Divertimento
d’Autore, portiamo pazienza…
Ah, al mio editor ovviamente
il racconto è piaciuto molto e non è
per nulla d’accordo con il contenuto di questo post. Cosa volete farci, tutto normale.
Il Lettore angosciato
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