Dopo lunghe discussioni (!) e
trattative estenuanti (!!), sabato pomeriggio, alla Biblioteca delle Nuvole, siamo riusciti a presentare i romanzi di Massimo Bertarelli, con l’autore stesso
che ci ha onorato della sua presenza in carne ed ossa.
Non è stato facile, perché
organizzare la trasferta di uno
scrittore ormai affermato dalla settentrionale e lontanissima Monza a una
decisamente provinciale cittadina del centro (che per tutti i nordici è
comunque profondo sud), ha implicato il mettere in campo doti non comuni di savoir faire diplomatico e capacità
relazionali proprie di un manager di
multinazionale.
Il problema più grande è stato
decidere chi avrebbe saldato il conto della cena conviviale.
Per non apparire scortesi abbiamo
lasciato che pagasse tutto lui, l’ospite.
Non sia mai detto che qui al sud
asfissiamo quelli che ci vengono a trovare rendendoci troppo invadenti.
A parte gli scherzi è stata
una piacevole serata in compagnia di un autore dall’aria seria ma in realtà
simpatico e alla mano, che ha parlato in modo interessante delle sue esperienze
e del suo percorso letterario. Partendo come spunto dal suo romanzo che ci ha
dato modo di entrare in contatto (vedere qui),
abbiamo parlato dei suoi romanzi: da Mi
chiamo Ugo (qui) a Mi chiamo Simone (qui), le cui copertine sono opera del mitico Claudio Ferracci, e di quel Giallo
d’Ischia (qui) che ha fatto conoscere
Massimo Bertarelli anche molto più a
sud del centro Italia.
Esagerando un pochino ho
fatto notare come Massimo stia quasi raggiungendo la notorietà di un Maurizio De Giovanni. Schernendosi, lui
ha tenuto a precisare come ancora non sia proprio così, ma in ogni caso gli
auguro che ciò avvenga presto.
È stato molto coinvolgente
quando ci ha raccontato delle sue esperienze di conduttore di lezioni di
scrittura con i reclusi del carcere
di Monza, con le quali ha portato alla luce situazioni umane del tutto
differenti da quelle davanti alle quali mi trovo io con allievi “normali”, del
tutto liberi e non rinchiusi in prigione.
Un pomeriggio piacevole e
interessante; più che una presentazione di libri una chiacchierata informale sui
problemi della scrittura che mi auguro possa ripetersi presto con nuovi autori
e diverse esperienze.
Lo Scrittore
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