In questo libro di Mark Kurlanski il protagonista è il sale.
Il semplice sale, il cloruro
di sodio, o NaCl, per dirla in modo
scientifico. Un semplice atomo di Sodio e un semplice atomo di Cloro che si
uniscono a formare una delle molecole più utili in assoluto alla sopravvivenza
dell’Uomo.
Che cosa sarebbe una frittura di pesce senza sale? Sì, va be’, anche una goccia di
limone non guasterebbe, ma per adesso accontentiamoci.
Fin dall’alba dell’uomo il sale è stato fondamentale per noi uomini. Probabilmente è una cosa che abbiamo
imparato guardando gli animali che leccavano le rocce. Qualche nostro antenato
se ne sarà chiesto il perché e avrà provato a farlo anche lui. Sorpresa! Che
buon sapore in bocca! Questa cosa ha una certa ragion d’essere, fammici
studiare sopra.
Lo studio ha ben presto
coinvolto tutto il mondo conosciuto: il sale
è diventato un prodotto basilare, una merce di scambio ricercata, una moneta
corrente. Oltre che per dare sapore ai cibi si scoprì presto che era indispensabile
per la conservazione degli stessi (così come dei cadaveri), e questo ne fece un
minerale prezioso.
Gli uomini si sono ingegnati a
ideare i più svariati metodi per ottenerlo: dall’impiantare saline alle prospezioni per individuare
miniere di salgemma, ed esercitare
il controllo sul mercato del sale
diventò fin dalla preistoria uno strumento politico per arricchire popoli e
tenere soggiogate altre nazioni. A causa del sale si scatenarono guerre, furono fomentate ribellioni, si
promossero rivoluzioni, e tutto il mondo ne fu interessato.
Mark
Kurlanski ripercorre
appunto la storia di tutto il mondo esplorandolo
partendo dalla prospettiva del sale.
Dall’antica Cina alle Americhe passando per la Mesopotamia, per l’antico
Egitto, per l’intera Europa fino all’Oceania (e tralasciando il solo
Antartide), Kurlanski ripercorre tutta la storia del mondo senza dimenticare di
inserire spesso modi e ricette in cui il sale
viene utilizzato, sia per i cibi che per conservare qualche mummia a tempo
indefinito.
Libro molto interessante ma
con appena appena troppe
informazioni, che dovresti avere una capacità di memoria sopra le righe per
poterne ritenere perlomeno una parte.
Certo, essendo nato e
cresciuto nel bel mezzo del Mediterraneo, in effetti non è che mi sia di
immediata utilità il venire a conoscenza di tutte le tecniche groenlandesi
della salatura delle aringhe, ma
tutto serve ad accrescere il concetto di cultura generale, no?
Il Lettore
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