Sempre per la serie “testi per la scrittura” ho ripreso in
mano questi due volumetti di Mariano
Sabatini che avevo letto appena usciti, il primo nel 2005 e il secondo due
anni dopo, nei quali l’autore intervista un centinaio di scrittori in tutto rivelandone
le tecniche e le abitudini, i vizi e le manie da cui sono affetti nel momento
in cui si mettono a scrivere.
Mi sono tornati in mente analizzando
il (non) manuale di Mozzi, e mi è presa la curiosità di vedere se vi fossero
nominati alcuni degli autori che lui cita. Tutto ciò nell’attesa di terminare
di studiarlo e di passare ad altri testi utili (per Massimo B.: sto cercando il
testo da te consigliato, mi hai fatto venire troppa curiosità).
Il riprendere in mano i Trucchi d’autore a distanza di anni mi
ha fatto notare come fosse ancora presente nella mia mente tutto ciò che vi si
era sedimentato dopo la lettura: assolutamente nulla.
Non voglio dire con questo
che i due libretti facciano schifo, anzi, sono simpatici, piacevoli, soddisfano
molte delle curiosità che possono assalire una persona che si mette a scrivere
ed è desiderosa di confrontarsi con chi ci è passato prima di lei. Nel corso di
brevi interviste di 3 o 4 pagine per
ogni autore Sabatini dialoga con scrittori noti e meno noti, da Camilleri a
Baresani, da Faletti a Scaglia, da Nove a Riccarelli, da Avoledo a Nerozzi
eccetera, domandando loro dal come scrivono al dove scrivono al quanto
scrivono, su che cosa, foglio tablet o pc, su che tipo di tavolo, in che orari
del giorno, come hanno cominciato, cosa leggono, da cosa prendono ispirazione,
cosa alimenta le loro tematiche, che consigli darebbero ad un principiante
eccetera, scendendo per ognuno negli aspetti particolari dei loro prodotti.
Ne emerge un quadro variegato, a tratti utile e
divertente, a tratti anche noioso, che soddisfa il lato voyeuristico nascosto
in ognuno di noi (Faletti dice che mentre scrive tiene in bocca una vecchia
pipa, un po’ perché così non fuma sigarette, un po’ perché fa molto scrittore;
la Carrano pensa tutto il male possibile delle scuole di scrittura…).
Il problema è che quando leggi le particolarità di cinquanta scrittori
tutti insieme, tutta questa enorme messe di dati entra nella memoria a breve
termine e si volatilizza immediatamente senza rimanere scolpita nella banca
dati della memoria a lungo termine, in definitiva rendendo completamente
inutile la lettura appena fatta. Senza contare il fatto che andando ad
analizzare le risposte ci si rende conto, come io sostengo da sempre, che nel
campo della scrittura è vero tutto e il contrario di tutto: il tavolo dove gli
scrittori veri compongono i loro
capolavori è di volta in volta di marmo, di legno, di granito, di laminato plastico,
di cristallo, di fòrmica, vecchio, nuovo, fatto su misura, ingombro o
desertico, da cucina o scrivania, bruciacchiato da sigarette o protetto da
panni verdi, impiallicciato o traballante o recuperato al mercatino delle
pulci.
Io in genere scrivo sul
tavolo della sala dove mangiamo: è di noce massiccio dell’ottocento siciliano,
ha più di centocinquant’anni e un valore ragguardevole. Le quattro grandi assi
separate di cui è composto il piano sono costellate di fori di tarli che ho
stuccato con cura quando l’ho restaurato prima di passarvi sopra otto mani di
gommalacca naturale. Le ulteriori assi, che permettevano di prolungarlo fino a
più di cinque metri dando modo di sedersi comode a diciotto persone, purtroppo
sono andate perse. Mi ci trovo a mio agio.
Vorrà dire qualcosa?
Il Lettore
Dato che mi sembri scatenato, qualche ideuzza la puoi trovare anche qui:
RispondiEliminahttp://pennablu.it/libri-scrittura-2/
Ciao.
Grazie! Sei una fonte inesauribile di consigli... Ho dato subito un'occhiata e quello sull'home page mi sembra un elenco valido (poi con calma esplorerò il sito). Quattro libri dell'elenco li ho: Ricettario di scrittura creativa (utile), Come funzionano i romanzi (fantastico, l'ho recensito qualche settimana fa), Consigli a un giovane scrittore (interessante), On Writing (fantastico, anche se la parte autobiografica è un po' noiosa). Ringrazio e riverisco!
RispondiEliminaIo, giusto per chiudere il cerchio, ieri sera mi sono fiondato in biblio a prendere Come non scrivere un romanzo.
EliminaBestiale!
Finito questo avrò fatto il pieno di conoscenze per scrivere, finalmente, un romanzo pubblicabile.
Sì, certo, come no.
:-)
Sì, anche quello mi tirerebbe, e prima o poi lo prendo. Penso che tu il pieno di tecniche l'abbia già fatto, e di romanzi pubblicabili ne abbia già scritti. Quello che servirebbe è un po' di culo...
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