Sottratto senza scrupoli di sorta a mio figlio prima
ancora che entrasse in casa anch’esso come strenna di Natale.
Non per me ma questo è il
meno.
Portato con me sotto le
coperte.
Mi sono messo subito a
sfogliarlo.
E a ridere.
L’ennesima chicca del geologo redento ci porta
fuori dall’atmosfera terrestre con un volume cartonato nel quale Ratman va a fare compagnia
all’astronauta italiano Paolo Nespoli
in una missione a bordo della Stazione
Spaziale Internazionale.
Quest’opera non è il solito
fumetto comico del disegnatore pisano, ma una vera e propria opera divulgativa
che racchiude tutta la filologia dell’esplorazione
spaziale dai primi tentativi ai giorni nostri, tanto è vero che ad Ortolani
è stata commissionata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Quindi la scienza c’è, ma
questo non toglie spazio all’umorismo
che vi viene riversato a piene mani dalla verve
di Leo Ortolani tramite il suo
personaggio più riuscito: un Ratman nella
versione in assenza di gravità.
Anche se l’autore avverte che
nel volume c’è meno comicità del solito (per lasciare più spazio alla tecnica e
alla scienza), io ho riso dall’inizio alla fine. Paolo Nespoli, al contrario di come siamo abituati a vederlo nel
corso delle sue missioni, sempre allegro e sorridente, nel fumetto è dipinto
come uno scienziato serissimo e
burbero, pienamente compreso nel suo ruolo, che si scontra con la totale incapacità esibita dal topastro in qualsiasi sua estrinsecazione .
Questa non è la prima volta comunque
che il cartoonist dalla battuta
fulminante si mette a scrivere su questioni importanti. Dopo le serie a fumetti
e le numerosissime parodie Ortolani si è cimentato anche in opere di scienza
divulgativa, per fortuna non abbandonando il suo umorismo.
Che secondo me è eccezionale.
Sigh, ora mi toccherà di
riprendere l’interminabile romanzo storico…
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