Sono le 8 di mattina e già fa
caldo. Ho attivato le procedure
strategiche che adotto in questi casi ― ventilatore oscillante al minimo,
finestre chiuse, brocca con limonata ghiacciata e acqua gassata, sigaretta
(questa sempre), il disco uno di The Wall
a un volume discreto ― e, Teacher! sto perdendo tempo sperando
che mi assalga la voglia di lavorare.
Con questi accorgimenti si
sta quasi bene nonostante l’afa esterna, le note pulite che escono dalla chitarra di Gilmour sono estremamente piacevoli
e al di fuori di queste ultime il silenzio
la fa da padrone. Moglie e figlio se ne sono andati al mare e mi aspettano un
paio di settimane, se non fosse per il lavoro, di sbracamento totale. Ma il
lavoro c’è, per fortuna, e pressante, e come vi dicevo qualche giorno fa mi
impegna talmente tanto che non riesco nemmeno a leggere come vorrei. Nei rari
momenti che attualmente riesco a dedicare a questa ragione di vita ho ripreso
in mano un libro che avevo iniziato un po’ di tempo fa e del quale avevo
sospeso la lettura perché…
1 – … è un romanzo in due volumi, e quindi discretamente
lungo, e dopo aver terminato il primo mi ero voluto concedere una pausa di
riflessione prima di iniziare il secondo.
2 – La trama è astrusa: personaggi quasi normali si
muovono in un mondo che tanto normale non è anche se esteriormente lo sembra,
ad eccezione dell’aspetto di cui al punto 5. Si potrebbe anche considerare un fantasy, ma non lo è.
3 – Non vi dico chi è l’autore,
altrimenti sarebbe veramente troppo facile, né qual è la sua nazionalità. Vi
basti sapere che è un uomo, non italiano, ed è considerato uno dei più grandi
scrittori contemporanei. In altri post
avevo definito la sua prosa “cristallina”,
e in questo romanzo ha confermato quel giudizio. Altro che i nostri recenti
Premi Strega!
4 – Il titolo di questo
romanzo è… strano: consiste in una sola parola (numero?) e per di più inesistente.
5 – Sarà il caldo, ma oggi mi
sento buono e ho deciso di darvi un quinto indizio fondamentale che dopo quanto
vi ho già detto renderà facilissimo questo quiz domenicale: la contestualizzazione
del romanzo è caratterizzata dal fatto che in cielo vi sono due lune.
Già avete indovinato, vero? Ve
l’ho detto, sarà il caldo. Il problema è che ora per scriverci sopra dovrò
trovare il tempo per sistemare un altro mattone sul muro.
Freereader
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