Certo che il titolo è
proprio brutto, uno dei più brutti titoli che mi sia mai capitato di
incontrare. Anche se il significato è identico, molto meglio l’originale
inglese: A Piece of Steak. Eppure
questo breve racconto, nonostante il titolo e seppur tristissimo, è un
gioiellino, una perla in vendita alla modica cifra di 3.90 €.
Non sarebbe potuto essere
altrimenti, visto chi ne è l’autore.
Nella sua breve vita Jack London ha scritto capolavori come Il richiamo della foresta, Zanna Bianca o Martin Eden, e con questo breve racconto esplora il mondo della
boxe entrandovi con sicurezza, con una conoscenza della psicologia e delle
tecniche come se fosse egli stesso un professionista anche in quest’altra arte.
Oltre ad essere una
denuncia della povertà, la storia narra dell’ultimo incontro dell’anziano
pugile Tom King, un poveraccio
campato sempre di pugilato ed espedienti, e ne analizza approfonditamente
l’aspetto psicologico in una neanche tanto celata allegoria del tempo che
passa, di quelli che sono vantaggi e svantaggi della gioventù e della
vecchiaia. London lo fa con un’acutezza rimarcabile, con una crudezza che
rievoca il destino ineluttabile di ciascuno di noi.
Il racconto è triste, e non
potrebbe essere altrimenti, ma anche delicato e pieno di umanità senza essere
compassionevole. Pur nella sua brevità, è uno di quegli scritti che restano
impressi in maniera indelebile, dopo aver letto i quali si guarda la vita, e la
boxe in particolare, con altri occhi.
Tra l'altro è piaciuto anche a mio figlio: lettura obbligata, dal momento che ha cominciato a praticare il pugilato.
Il Lettore
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