Mi
domando come ho fatto a
tralasciare fino ad ora su questo blog
una delle letture che per me sono un appuntamento fisso e irrinunciabile, una
lettura alla quale dedico parecchie ore alla settimana (ritagliate nei momenti
riservati ad attività, diciamo così, scatologiche), fonte di soddisfazioni
intellettuali come poche altre e importante funzione di allenamento delle
nostre cellule grigie: La Settimana
Enigmistica.
Qualcuno dirà: ma non è una
lettura! Perché no, rispondo io, non vi sono forse le rubriche solo da leggere? Oltretutto è un’ottima
palestra per la ricerca di sinonimi, un serbatoio di cultura generale, oltre a una lettura periodica di quelle
che tengono il cervello impegnato, un modo diverso di leggere e di interagire
con la pagina. La “Settimana” (confidenzialmente…) contiene giochi per tutti i
gusti, dai più facili delle prime pagine ai più difficili via via che si avanza
verso la fine del fascicolo
Personalmente la compro il
giovedì mattina e la domenica sera è già finita. Parto dall’ultima pagina controllando
le soluzioni ai giochi della settimana precedente che non sono riuscito a
risolvere (pochi…), quindi procedo all’indietro risolvendo i giochi più
difficili e arretrando man mano verso i più facili che molte volte lascio in
bianco perché sono veramente troppo facili e non c’è gusto.
Come schemi prediligo i “Triplici incroci
obbligati”, il “Gingillo”, gli “Incroci obbligati” e pure quelli “Sillabici”,
la “Sinfonia di parole crociate”, i “Senza schema” (anche quelli bifrontali),
le “Parole crociate a partenza numerata” e le “Parole crociate senza pari”,
oltre alle “Cornici concentriche”, alle “Bifrontali” e agli “Incroci
mnemonici”, per non parlare di tutti gli altri giochi, rebus e curiosità di cui
la Settimana è densa.
Settimana solo di nome, però,
perché di fatto a me dura dal giovedì mattina alla domenica sera, e dal lunedì
mattina al giovedì mattina resto angosciato perché non esiste un’altra rivista simile che le stia alla pari per
qualità: tutte le altre peccano per carenza di precisione, impaginazione o
in-esattezza delle definizioni. Odio quando in uno schema compaiono definizioni
del tipo “Piccolo fiume del Buzzurkistan”:
significa solo che ti sei inventato lì per lì una giustificazione per una
sequenza astrusa di lettere che non sapevi come incrociare.
Un aspetto particolare
della Settimana è il suo essere sempre politically
correct: nessun riferimento al sesso o alla politica attuale, nessuna
parolaccia, solo riferimenti a religioni universalmente riconosciute, e le frasi
che costituiscono le soluzioni di molti giochi sono sempre edificanti e dal
profondo significato morale. Sa un po’ di conservatorismo puritano, ma basta
farci l’abitudine.
L’esperienza mi ha
insegnato che per scriverci sopra la penna migliore è una Pilot EnerGel 0.7 che
uso in diversi colori (adopero matita e gomma solo per gli schemi veramente ostici), e ad uso esclusivo
della Settimana è anche dedicato un leggìo
inclinato in legno con base in acciaio pesante su ruote pivottanti: chissà
perché molti degli ospiti che entrano nel mio bagno ne escono ridendo…
Il Lettore Enigmista
anch'io amo i triplici incroci obbligati. c'è un modo per sapere in quali numeri della Settimana escono?
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