domenica 10 novembre 2013

Edizione straordinaria!

Una novità in rete merita un’edizione straordinaria: al posto dello Squizzalibro, che rimanderemo a domani, oggi vorrei segnalare un esempio di come si deve scrivere sugli animali:

Non come Licia Colò, per intenderci.


“Sono TAZZA, un magnifico gatto rosso, Capocolonia della Colonia felina di Monte Malbe. A me è stato demandato il compito di narrare le vicende giornaliere, e pure quelle passate, delle due comunità.”
Le due comunità sono la “Comunità felina protetta di Monte Malbe”, che ospita gatti randagi abbandonati, e “I Borghesi che abitano nella Reggia”, un gruppo di gatti più fortunati (ma vedrete che non lo sono poi così tanto) che abitano a casa del “Capo”, colui che si è assunto il ruolo di intermediario tra Tazza e la comunità umana alla quale il capo colonia racconta le vicende passate e presenti delle due colonie.
Il Capo ha cominciato a riportare i racconti di Tazza su Faccialibro, e quando qualcuno gli ha fatto notare che il numero dei contatti sui suoi interventi stava salendo in maniera spropositata, ha raccolto il suggerimento, si è consultato con Pallucchino, Pericle e Serpotto, gli esperti delle due comunità, e ha intrapreso l’ennesima fatica per fornire a Tazza un mezzo di comunicazione di massa più consono alla miriade di racconti che le due colonie forniscono inconsapevolmente: un blog tutto per loro.
Già, perché le comunità feline sono una fonte inesauribile di fatti tristi e allegri: dal rito del pranzo quotidiano allo scaricamento in colonia di bestiole diventate inutili agli occhi di un padrone stronzo, dai giochi dei cuccioli alle morti dei vecchi e dei malati alle morti di giovani gattini investiti dalle auto, dalle invidie tra i componenti delle due colonie alle persecuzioni perpetrate ad opera di “umani” cui non piacciono i gatti,  da episodi a dir poco esilaranti alle stragi compiute da cani che tanto randagi non sono. Un’infinità di episodi.
Tutto sta a saperli raccontare.
Colui che si nasconde sotto le spoglie del “Capo” non è nuovo agli esercizi di scrittura: ha già pubblicato un libro (con deprimenti risultati di vendite, tanto per corroborare il concetto sottolineato da Massimo B., che so che prima o poi leggerà questa pagina: coraggio Max! vedi che non sei da solo! - infatti è un dato certo che il vero nome del Capo non è Fabio Volo, ma in compenso scrive molto meglio), e so che ne ha altri tre o quattro nel cassetto. Lo so perché ho avuto la fortuna di leggerli, e per questo posso affermare che Tazza non poteva riporre i suoi ricordi in una penna migliore. Forse il Capo non diventerà mai famoso come il citato pseudoscrittore, ma quando le sue pagine sui gatti pubblicate su Faccialibro collezionano centinaia di visualizzazioni (che invidia!), questo vuol dire che non sono il solo a pensarlo.
Ma perché tanto interesse? Be’, di certo è perché i gatti tirano, e di amanti dei gatti ce ne sono tanti (compreso io). Perché sui gatti si possono imbastire infinite storie come se di quelle reali non ce ne fossero abbastanza, e la maggior parte di queste, sia quelle tristi che quelle comiche, fanno leva su sentimenti profondi come è profondo il legame che instauriamo con questi ammassi di pelo (come la bastarda che in questo momento sta supplicandomi insistentemente di riempirle la ciotola calpestando la tastiera del portatile e strofinando il muso contro il mio mento).
E poi perché il Capo scrive bene: ha uno stile di scrittura molto asciutto, pragmatico, che bada al sodo. Fatti e non parole, poche descrizioni e nessun inutile arzigogolamento. Senza inutili orpelli o logorroici abbellimenti punta dritto al nocciolo della questione, con quel marcato accento umoristico che non guasta mai e che spesso ha la bravura di inserire anche quando sta raccontando di fatti tragici. Se seguirete i suoi post sul blog, ve ne renderete conto da soli.

Man mano il Capo raccoglierà i racconti di Tazza, anche quelli pubblicati in passato su Faccialibro, fino a delineare la storia delle tre colonie, la Vecchia, la Nuova e la Reggia, e dipingere la situazione attuale di una comunità felina che ne ha viste delle belle.
Meglio di un romanzo a puntate.
Se Tazza avesse affidato le sue memorie a Licia Colò, a quest’ora staremmo tutti dormendo.
Il Lettore

4 commenti:

  1. No, no, io non pubblico più!
    Sono stato colto dalla sindrome di Stieg Larsson.
    Lui ha lasciato in eredità tre ottimi romanzi, io sono già arrivato a cinque... ma forse i miei non sono per niente ottimi romanzi.
    :-)

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  2. Ma spero veramente di no! La sfiga di Larsson è stata veramente mostruosa: schiattare prima ancora di vedere il successo dei suoi libri è una cosa che non si augura a nessuno. Tra parentesi, sono d'accordo con te: veramente belli tutti e tre. Per il resto... finché c'è vita c'è speranza...

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  3. Complimenti a TAZZA, Presidente della Colonia Felina di Monte Malbe! Mi sembra un personaggio piuttosto autorevole :-)

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    1. Autorevolissimo! (Indiscrezioni di corridoio: in questi giorni Tazza sta preparando la storia della colonia a puntate...)

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