Fantastico! Finalmente un libro entusiasmante,
scorrevole, interessante, dinamico, colto e divertente, didattico e
affascinante.
Da leggere assolutamente!
Per darvi un’idea di che
cos’è questo Viaggi e mete per Streghe
liete, di Maria Laura Rosati e Maura Bussotti – un’anteprima
assoluta, visto che la prima presentazione ufficiale non verrà fatta che oggi
pomeriggio – non trovo nulla di meglio che riportarvi integralmente la notevolissima prefazione:
Vivo in una villa arredata con migliaia
di libri, immersa in una lecceta ombrosa, dalle cui finestre ogni mattina posso
vedere il sole sorgere sopra la skyline dell’affascinante capoluogo della
regione più bella d’Italia. In casa ho le persone che mi sono più care e due
cani e due gatti, e la quiete, il verde, le stilografiche, il forno a legna, la
mia collezione di coltelli e le mie motoseghe.
Per quale diavolo di ragione dovrebbe
assalirmi la voglia di viaggiare?
Tanto più se penso alla scomodità dello
spostarsi, alle code in autostrada, le file agli aeroporti, gli estenuanti
imbarchi sui traghetti, le località di villeggiatura stracolme di turisti
invadenti il cui unico scopo è quello di carpire il massimo da una vacanza che
sa di artificiale come un panino al McDonalds prima di risvegliarsi di nuovo in
un condominio soffocante.
I viaggi non mi attirano.
Senza considerare che in uno degli ultimi
in cui ho avuto la sventura di imbarcarmi sono stato male come un cane.
Una volta arrivato nell’entusiasmante
cornice dell’isola greca, macchina traghetto macchina spalmati su
ventiquattr’ore, ho scoperto con dolore e disappunto che non potevo più
muovermi: fitte lancinanti percorrevano la parte posteriore della mia coscia
destra, dalla punta della chiappa al cavo popliteo e ai muscoli gemelli, senza
la minima possibilità di un atteggiamento posturale che possedesse una parvenza
lenitiva, e questo immagino a causa dell’atmosfera polare della notte in nave
provocata da un condizionamento dell’aria come nemmeno in un albergo di Las
Vegas. Trascorro il primo giorno di vacanza sdraiato sul sedile posteriore a
fissare il tettuccio dell’auto invece che il panorama della peraltro amena
isoletta, alla ricerca di un ospedale dove al posto di invitanti cibi esotici
mi nutrono con una porzione intrachiappa di Voltaren e Muscoril. La mattina
dopo il dolore è attenuato, tanto da permettermi di infilare le pinne e
arrancare dietro mio figlio in una nuotata in acque cristalline tra scogli,
murene e pescetti di ogni tipo.
Non l’avessi mai fatto.
Il giorno successivo sono immobilizzato
da dolori atroci alla gamba, ai quali si sono aggiunti i crampi ai polpacci
provocati dall’uso sconsiderato delle pinne da parte di muscoli del tutto fuori
allenamento.
Tutta una settimana così: di una
magnifica Lefkada mi sono gustato ben poco e la mia avversione nei confronti
dei traghetti ha raggiunto vette difficili da scalare.
Per fortuna non tutti i viaggi finiscono
in questo modo, senza contare che di “viaggi” ne esistono innumerevoli
varianti, come hanno avuto l’idea di raccontarci Maura Laura Rosati e Maura
Bussotti in questo libro che costituisce un excursus in una moltitudine di
tipologie di viaggio e di esperienze personali sullo stesso tema.
Le due curatrici di questo libro sono due
streghe.
No, non è un eufemismo né tantomeno
un’offesa, lungi da me la sola idea. Loro sono due streghe vere e proprie, nel
senso più positivo del termine: streghe sono coloro che usano il potere della
propria mente per creare, modificare e influenzare la realtà dalla quale sono
circondate, e la magia non è altro che l’arte di creare la propria realtà
personale sia in ambito spirituale che terreno. Hanno anche altri difetti, come
leggere molto e seguire la filosofia vegana, ma che volete farci, quando il
fine ultimo che come streghe si propongono è il benessere di loro stesse, delle
persone che sono loro vicine e degli animali, allora non si può far altro che
ammirarle e far sì che ti permettano di affiancarle per poter fornire un
piccolo contributo al loro percorso.
Perché io le streghe le amo.
Le streghe vanno amate e non combattute,
vanno comprese e non scansate, vanno affiancate e non perseguitate, in modo da
collaborare insieme alla costruzione di un mondo migliore. Non vanno arse sui
roghi né affogate in un sacco, ma è necessario essere loro complici nel
percorrere la strada giusta come ci invitano a fare le streghe della letteratura,
dalla Murgia alla Rees, dalla Divakaruni alla Torregrossa alla Allende e le
altre.
E allora ecco che dopo aver scandagliato
il mondo della gastronomia fornendo ricette per streghe perfette (a proposito
del quale sento già parlare di un probabile seguito…) le due autrici streghe
hanno esplorato l’universo del viaggio, inteso in tutte le sue molteplici
accezioni: dal viaggio turistico a quello esoterico o religioso, dal viaggio
interiore a quello astrale, dai viaggi della fisica a quelli nel tempo o nella
storia o nei libri, transitando per luoghi mistici e fornendo consigli su dove
andare, con chi partire e cosa portare con sé.
Una guida simpatica, un baedeker sui
generis che non si occupa solo di luoghi ma anche delle anime che quei luoghi
vanno ad intaccare, completata da una corposa miscellanea di testimonianze
fornite da amici e conoscenti delle due streghe sui propri viaggi personali.
Leggendo i racconti si prova una
sensazione strana: una moltitudine di esperienze, talora mistiche, talora più
semplicemente terrene, ma anche se simili ognuna diversa, ognuna a fornire una
preziosa dichiarazione di vita nonché un suggerimento per luoghi da visitare.
Stili diversi, tecniche differenti, poche righe o resoconti più articolati, a
volte l’esperienza dello scrittore esperto, a volte la spontaneità di un primo
approccio alla scrittura, ma tutto vero, esperienze fresche e pure,
incontaminate.
A volte pura poesia.
E non potrei aggiungere di
meglio visto che il non nominato terzo
autore, quello che non compare in copertina ma che figura come
co-scrittore, editor, aiuto-correttore di bozze nonché redattore della
soprastante prefazione, altri non è che il sottoscritto…
Smile!
Il Lettore & lo
Scrittore