Cosa c’è di meglio per
rilassarsi di un giallo di John Grisham?
Parecchie altre cose… mi
risponderete, e in effetti non posso darvi torto, perché a pensarci bene mi
vengono in mente almeno quattro o cinque altre attività da non disprezzare affatto.
Comunque, in mancanza di meglio anche un buon Grisham aiuta, tanto più che
questo l’ho letto tutto sul telefono,
per diverse mattine dalle 7.45 alle 8.00, aspettando i comodi dell’altro scribacch
scrittore (ehm…) col quale ho un appuntamento fisso tutti i giorni per prendere
il caffè insieme e parlare di diversi argomenti tra i quali la letteratura è
solo uno dei più innocenti.
L’altra mattina mi ha
stupito: è arrivato con più di dieci minuti di anticipo sul suo solito orario. Era in piena crisi di astinenza per
aver finito le sigarette. Santa pazienza…
Diciamo subito che questo L’ex avvocato non si colloca nella top ten dei romanzi migliori di John Grisham, ma non per questo è del
tutto da disprezzare. In effetti, se cercate una lettura rilassante, che scorre
via come l’acqua, il prodotto di un professionista
che sa come confezionare un prodotto fruibile dalla gran parte dei lettori,
allora con Grisham è difficile che ci si sbagli. Il romanzo si legge con
piacere, la trama fila, sin dall’inizio viene innescata quella curiosità che ti
permette di arrivare in fondo e non c’è nessuna pecca plateale di quelle che ti
costringono ad abbandonarlo. Come si diceva parlando di bridge: un professionista è colui che non sbaglia mai i
contratti semplici. E anche nel campo della narrativa il professionista si
riconosce perché anche un romanzo sottotono sa impacchettarlo con stile, senza
quegli errori marchiani nei quali cadrebbe un dilettante.
Come al solito Grisham mostra
una conoscenza profonda del sistema legislativo statunitense e in particolare,
in questo caso, del sistema carcerario e delle leggi che regolano le
scarcerazioni in seguito a delazioni risolutive di altri casi con il
conseguente programma federale di protezione testimoni. L’ex avvocato del titolo, in galera per una colpa non del tutto
sua, avvalendosi di questo articolo 35
denuncia il colpevole dell’omicidio di un giudice ed esce di prigione, ma è
costretto a cambiare identità e vita per sempre per non essere lui stesso
oggetto di ritorsioni.
C’è quanto basta perché la
vicenda sia interessante, e anche se il tutto non è eccezionale si legge
comunque con piacere; i colpi di scena non sono eclatanti ma in ogni caso ben
dosati, e l’aspettativa viene mantenuta fino alla risoluzione della vicenda. Hai
passato qualche oretta di spensieratezza, che vuoi di più?
Qualche
oretta di sesso selvaggio? Qualche oretta di venticello tra le palme e mare
cristallino? Qualche oretta a scivolare su una pista innevata? Qualche oretta a
cercare asparagi? Qualche oretta appisolato al sole? Qualche oretta…
Sì, va be’, non ricominciamo…
Il Lettore
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