giovedì 6 novembre 2014

Manuale di pulizie di un monaco buddista

Questo libretto mi ha incuriosito fin da quando ne ho adocchiato il titolo, e quando un libro ti incuriosisce c’è poco da fare, ci pensi e ci ripensi, fino a quando a un certo punto ti stufi e l’oggetto finisce con l’incrementare il già congruo numero di volumi sullo scaffale della libreria dedicato alle religioni, filosofie e arti marziali orientali.

Ad attirarmi sarà stata l’accattivante metafora che costituisce il sottotitolo: Spazziamo via la polvere e le nubi dell’anima, o il fatto che a casa le lavatrici le mando io?


La ragione vera è che le filosofie orientali mi hanno sempre affascinato e mi piace spesso leggere testi che cercano di spiegarle, dai più famosi come il celeberrimo Il Tao della fisica di Fritjof Capra o il serissimo Saggi sul buddismo Zen di Daisetz Teitaro Suzuki, ai più leggeri e divulgativi quali Il terzo occhio di T. Lobsang Rampa, Lo Zen e il tiro con l’arco di Eugene Herrigel passando per Il Libro dei Cinque Anelli di Miyamoto Musashi o L’arte della guerra di Lao Tzu per finire con il Siddharta di Hermann Hesse. E potrei continuare a citare titoli per parecchie altre pagine.
Questo di Keisuke Matsumoto, al di là dell’operazione commerciale – sì, c’è anche questo da dire, perché un libretto così, anche se può non sembrare, in realtà vende parecchio – è un simpatico e abbastanza interessante resoconto delle procedure di pulizia all’interno di un monastero buddista, e l’autore estende ogni tecnica, dallo spazzare la propria cella al piegare gli asciugamani, fino ad applicarla affinché sia di giovamento alla propria salute spirituale. Con una similitudine parecchio ampia, sarebbe un po’ come fare ginnastica sul posto di lavoro.
In pratica è l’ennesimo tentativo di applicare le filosofie orientali al mondo occidentale, utilizzando la pratica buddista per il miglioramento di noi stessi e la risoluzione degli innumerevoli problemi che ci si presentano quotidianamente. La metafora azzeccata: pulire la propria casa è come purificare la propria mente, ricorda quello che i seguaci del buddismo zen chiamano “lo zen di tutti i giorni”, cioè il cercare di essere sempre consapevoli di se stessi e di ciò che ci accade intorno in ogni momento della giornata.
Senza guardarci, mi sapreste dire di che colore avete le calze oggi?
Ecco, appunto.
Il Lettore 

2 commenti:

  1. Ad attirarti è stata la possibilità di dedicarmelo!
    La Lettrice

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    1. Cara Lettrice, magari bastasse una dedica per spingere qualcuno a fare qualcosa...

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