mercoledì 26 marzo 2014

Trucchi d’autore

Sempre per la serie “testi per la scrittura” ho ripreso in mano questi due volumetti di Mariano Sabatini che avevo letto appena usciti, il primo nel 2005 e il secondo due anni dopo, nei quali l’autore intervista un centinaio di scrittori in tutto rivelandone le tecniche e le abitudini, i vizi e le manie da cui sono affetti nel momento in cui si mettono a scrivere.

Mi sono tornati in mente analizzando il (non) manuale di Mozzi, e mi è presa la curiosità di vedere se vi fossero nominati alcuni degli autori che lui cita. Tutto ciò nell’attesa di terminare di studiarlo e di passare ad altri testi utili (per Massimo B.: sto cercando il testo da te consigliato, mi hai fatto venire troppa curiosità).


Il riprendere in mano i Trucchi d’autore a distanza di anni mi ha fatto notare come fosse ancora presente nella mia mente tutto ciò che vi si era sedimentato dopo la lettura: assolutamente nulla.
Non voglio dire con questo che i due libretti facciano schifo, anzi, sono simpatici, piacevoli, soddisfano molte delle curiosità che possono assalire una persona che si mette a scrivere ed è desiderosa di confrontarsi con chi ci è passato prima di lei. Nel corso di brevi interviste di 3 o 4 pagine per ogni autore Sabatini dialoga con scrittori noti e meno noti, da Camilleri a Baresani, da Faletti a Scaglia, da Nove a Riccarelli, da Avoledo a Nerozzi eccetera, domandando loro dal come scrivono al dove scrivono al quanto scrivono, su che cosa, foglio tablet o pc, su che tipo di tavolo, in che orari del giorno, come hanno cominciato, cosa leggono, da cosa prendono ispirazione, cosa alimenta le loro tematiche, che consigli darebbero ad un principiante eccetera, scendendo per ognuno negli aspetti particolari dei loro prodotti.
Ne emerge un quadro variegato, a tratti utile e divertente, a tratti anche noioso, che soddisfa il lato voyeuristico nascosto in ognuno di noi (Faletti dice che mentre scrive tiene in bocca una vecchia pipa, un po’ perché così non fuma sigarette, un po’ perché fa molto scrittore; la Carrano pensa tutto il male possibile delle scuole di scrittura…).
Il problema è che quando leggi le particolarità di cinquanta scrittori tutti insieme, tutta questa enorme messe di dati entra nella memoria a breve termine e si volatilizza immediatamente senza rimanere scolpita nella banca dati della memoria a lungo termine, in definitiva rendendo completamente inutile la lettura appena fatta. Senza contare il fatto che andando ad analizzare le risposte ci si rende conto, come io sostengo da sempre, che nel campo della scrittura è vero tutto e il contrario di tutto: il tavolo dove gli scrittori veri compongono i loro capolavori è di volta in volta di marmo, di legno, di granito, di laminato plastico, di cristallo, di fòrmica, vecchio, nuovo, fatto su misura, ingombro o desertico, da cucina o scrivania, bruciacchiato da sigarette o protetto da panni verdi, impiallicciato o traballante o recuperato al mercatino delle pulci.
Io in genere scrivo sul tavolo della sala dove mangiamo: è di noce massiccio dell’ottocento siciliano, ha più di centocinquant’anni e un valore ragguardevole. Le quattro grandi assi separate di cui è composto il piano sono costellate di fori di tarli che ho stuccato con cura quando l’ho restaurato prima di passarvi sopra otto mani di gommalacca naturale. Le ulteriori assi, che permettevano di prolungarlo fino a più di cinque metri dando modo di sedersi comode a diciotto persone, purtroppo sono andate perse. Mi ci trovo a mio agio.
Vorrà dire qualcosa?
Il Lettore 

4 commenti:

  1. Dato che mi sembri scatenato, qualche ideuzza la puoi trovare anche qui:

    http://pennablu.it/libri-scrittura-2/

    Ciao.

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  2. Grazie! Sei una fonte inesauribile di consigli... Ho dato subito un'occhiata e quello sull'home page mi sembra un elenco valido (poi con calma esplorerò il sito). Quattro libri dell'elenco li ho: Ricettario di scrittura creativa (utile), Come funzionano i romanzi (fantastico, l'ho recensito qualche settimana fa), Consigli a un giovane scrittore (interessante), On Writing (fantastico, anche se la parte autobiografica è un po' noiosa). Ringrazio e riverisco!

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    1. Io, giusto per chiudere il cerchio, ieri sera mi sono fiondato in biblio a prendere Come non scrivere un romanzo.
      Bestiale!
      Finito questo avrò fatto il pieno di conoscenze per scrivere, finalmente, un romanzo pubblicabile.
      Sì, certo, come no.
      :-)

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  3. Sì, anche quello mi tirerebbe, e prima o poi lo prendo. Penso che tu il pieno di tecniche l'abbia già fatto, e di romanzi pubblicabili ne abbia già scritti. Quello che servirebbe è un po' di culo...

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