È un vero e proprio assioma: leggendo questo libro non si
può fare a meno di pensare ad Apocalypse
now. A patto che uno l’abbia già visto, naturalmente. Forse magari sarebbe
meglio non aver visto il film e non
averne mai sentito parlare, prima di apprestarsi al leggere il romanzo da cui Francis Ford Coppola ha tratto
liberamente il film. Molto,
liberamente.
Ma, dal momento che anche la
pellicola è splendida, e in fondo
non così dissimile concettualmente dagli intenti del romanzo, a parte la
collocazione geografica e temporale, e che è sicuramente più facile che un
giovane d’oggi abbia già visto il film
prima di aver solo sentito parlare del romanzo di Joseph Conrad, direi che in fondo in fondo fa nulla: visto o non
visto poco importa, non si può fare a meno di gustarli entrambi.
Anzi, sapete che vi dico,
dopo che ho riletto il libro (l’avevo già letto qualche decina d’anni fa) mi è
presa la voglia di riguardarmi anche il film. E uno di questi giorni lo faccio
senz’altro.
Sicuramente il romanzo me lo
sono gustato di più della prima volta che l’ho letto. Ho assaporato i ritmi
lenti, l’abulia del continente che si era da poco cominciato ad esplorare in
modo sistematico, mi sono gustato i caratteri dei due protagonisti, il volonteroso
Marlow che narra in prima persona e il misterioso e piuttosto orrorifico Kurtz.
“Voi
sapete quanto io odii, detesti, ripugni la menzogna, non perché io sia piú
schietto del resto dei mortali ma semplicemente perché la menzogna
m'atterrisce. C'è in essa un lezzo di morte, un alito di corruzione, che è
proprio quel che io più odio e detesto al mondo, quel che vorrei dimenticare.
Mi avvilisce e mi nausea, come quando capita di mordere qualcosa di marcio.
Questione di temperamento, suppongo.”
Il temperamento di Marlow lo
porta inevitabilmente a voler scavare nel profondo e nei misteri della zona in cui è capitato, destreggiandosi tra lo stato
di abbandono, l’ostilità degli autoctoni e la follia di Kurtz, fino a che il
senso del dovere lo porta a piantare baracca e burattini e a tornarsene a casa
trascinandosi dietro il fantasma di quello che si era trasformato in un Dio in
terra.
Ma che ve lo dico a fare? Tutti
conoscono questo splendido racconto e i suoi significati.
O no?
Il Lettore
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