martedì 18 luglio 2017

Gladly, l’orsacchiotto strabico

L’ennesimo Ed McBain che non avevo ancora letto. E ogni volta è una sorpresa.
McBain non è secondo a nessuno nello scrivere i dialoghi, pagine e pagine di parlato che scorrono via senza il minimo intoppo e dalle quali non riesci a staccarti. Un vero maestro.



Stavolta il protagonista non è l’87° distretto, ma il romanzo fa parte della serie in cui il personaggio principale è l’avvocato Matthew Hope, un legale del nord trasferitosi nella bollente Florida.
Una designer di giocattoli progetta un orsacchiotto con la caratteristica particolare di essere strabico e l’azienda per cui lei stessa lavorava in precedenza le copia l’idea e sembra voglia mettere in commercio un peluche quasi identico.
Elaine Commins querela l’azienda e la porta in tribunale per difendere i suoi diritti e il suo copyright, e sceglie come suo avvocato Matthew Hope, da poco reduce di un attentato nel quale si è beccato due pallottole che lo hanno mandato in coma per una decina di giorni.
Le cose si complicano quando il proprietario dell’azienda viene assassinato sul suo yacht e dell’omicidio viene incolpata la stessa Commins che era stata vista sulla barca alla stessa ora del fatto.
L’avvocato Hope però è convinto dell’innocenza della sua cliente e si dà da fare per cercare le prove a sua discolpa, impedito in parte un po’ dal progredire della sua convalescenza e un po’ dal non riuscire a rintracciare gli investigatori privati di cui di solito si fida che sembrano scomparsi entrambi nel nulla.
Le vicende dei due investigatori costituiscono il secondo plot del romanzo che corre di pari passo alla trama principale, e McBain è un asso nel saper alternare le due avventure lasciando sempre nel lettore la curiosità di come entrambe evolveranno.
Come al solito quando si parla di McBain, un romanzo di più di trecento pagine che si legge in un lampo, con dialoghi serratissimi e vicissitudini che vengono risolte una dopo l’altra non lasciando nulla al dubbio, ricchissimo di particolari che non annoiano sia sulla contestualizzazione che sui caratteri dei personaggi.
Sarà anche un “gialletto” Mondadori, ma lo stesso una gran lettura.
Il Lettore 

Nessun commento:

Posta un commento