domenica 7 agosto 2016

Lo Squizzalibro di domenica 7 agosto 2016

In un periodo in cui si sta operando una rigorosa selezione delle persone da frequentare, scansando con abilità tutti coloro con i quali non ti trovi più che a tuo agio e soprattutto quelli con cui devi stare sempre accorto alle cose che dici ― ma anche quelli con cui devi stare più che attento alle cose che ascolti ― l’incontrare e il cominciare a vedersi con persone interessanti ti fa tirare un sospiro di sollievo. Non perché hai paura di rischiare di finire senza amici ― non c’è persona con la quale io stia bene più che con me stesso ― quanto perché il fatto che succeda è un chiaro indice che di persone interessanti ne esistono ancora.
Cosa di cui cominciavo un pochino a dubitare: la banalità, la sciatteria e il pressappochismo stanno dilagando come uno tsunami impossibile da contenere.
Tra le recenti acquisizioni nella mia cerchia ristretta c’è una donna notevole che mi pregio di chiamare amica, almeno fino al momento in cui non avrà letto questo post e non avrà capito che sto parlando di lei… Grande lettrice, colta e competente, di squisita sensibilità e finezza e con la quale si può parlare a lungo senza provare il desiderio di tornartene subito a casa tua.
Certo che anche le grandi donne possono avere dei difetti, e anche lei ritengo non faccia eccezione a questa regola: le ho consigliato diverse volte di smetterla una buona volta di scrivere poesie, o perlomeno di limitarne la produzione, ma da quest’orecchio proprio non ci vuole sentire, incoraggiata anche dal fatto che ci sono un mucchio di altre persone che la spronano a farlo perché le trovano buone (loro). Ma anche questo fa parte di un piacevole gioco.
L’ultima volta che sono stato a cena da lei non sono tornato a casa a mani vuote: mi sono fatto prestare tre volumi della sua fornitissima libreria che mi avevano “attizzato” non poco. Ho cominciato subito con il leggere quello che lei stessa mi aveva elogiato come un libro imperdibile che le aveva segnato la vita, ma ho dovuto sospendere la lettura dopo qualche decina di pagine per la crudezza del testo e per le situazioni narrate veramente intollerabili. Forse non era quello il momento adatto per leggere di cose terribili. Lo riprenderò senz’altro e ve ne parlerò quando l’avrò terminato, non dubitate.
Ho cominciato quindi a leggere il secondo, e ho trovato che anche questo…




1 – … è stracolmo di situazioni terribili. Ma ne sono arrivato in fondo, perché il libro il cui titolo dovrete indovinare oggi è un buon romanzo che parla di guerra. Di quale guerra si tratta non ve lo dico, ma è relativamente recente, una guerra tremenda di cui si parla spesso ancora oggi.
2 – L’occupazione di un territorio da parte di un esercito straniero è una situazione intollerabile per i residenti, ed è di questo che tratta il romanzo narrato in prima persona da uno degli abitanti di una villa invasa dai soldati di un’altra nazione con tutto ciò a cui questo può condurre.
3 – L’autore è italiano e questo è il suo romanzo d’esordio. Ma non è nuovo del mestiere, essendo un professore universitario di letteratura, poeta e traduttore.
4 – Il romanzo ha vinto diversi premi letterari tra i quali uno molto importante. Ovvio che non vi dico quale e in che anno, altrimenti sarebbe troppo facile.
5 – Va be’, vi darò un’altra indicazione sostanziale: la trama della vicenda non è tutta farina dell’autore, che ha ripreso e romanzato gli accadimenti narrati nel diario di una sua parente.
Allora… il secondo libro è letto, il primo da finire quando le condizioni spirituali me lo consentiranno, resta il terzo dei volumi in prestito, tra l’altro opera di un autore che già in passato ho definito eccezionale, ma spero che almeno questo non tratti di situazioni terribili, sento veramente il bisogno di una lettura leggera…
Freereader

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