Parliamo ancora di pittura.
Michelangelo Merisi, detto Il Caravaggio, ha trascorso una vita
travagliata: genio e sregolatezza fuse insieme, l’omosessualità, gli atti
violenti di cui spesso si è trovato a rispondere e le continue fughe da luoghi
in cui riusciva a rendersi indesiderabile, fino all’inesplicata morte su una
spiaggia di Porto Ercole. Ma il lascito di quest’uomo contrastato sono i
dipinti drammatici che lo celebreranno per sempre come uno dei più grandi
pittori di tutti i tempi.
In questo libro, situato a
metà strada tra una biografia documentata e una ricostruzione romanzata, Peter Robb tira le fila della vita del
pittore dall’infanzia fino alla sua scomparsa, tracciandone un quadro tutto
sommato plausibile. Il problema è che dove non ci arriva, come si dice qui,
Robb ci tira il cappello, nel senso che come ricostruzione biografica
attendibile risulta un pochino carente di dati documentati, e per dotare il
libro di più pathos l’autore compensa
l’assenza di fonti accertate ricorrendo alla fantasia, ipotizzando preferibilmente
torbidi scenari a sfondo sessuale per la spiegazione di episodi non del tutto
chiari, senza disprezzare i collegamenti con la politica dell’epoca.
Se però uno non pretende il
rigore storico, allora devo dire che
in fondo è un libro che si legge bene, che sa rendere interessanti sia la vita
che le opere del genio lombardo. Di queste ultime Robb ne descrive parecchie
(riprodotte a colori a metà libro) spiegandone la genesi, gli scopi e le
tecniche, approfondendo (e anche qui la fantasia svolge la sua parte) la
ricerca dei sentimenti che hanno mosso l’autore nella realizzazione dei suoi
quadri.
Di fronte a un quadro trovo
sia interessante, al di là della
sensazione immediata che trasmette il dipinto, venire a conoscenza della
spiegazione dell’opera, del contesto, delle tecniche, del significato, e questo
all’autore è riuscito abbastanza bene permettendo al lettore di arrivare fino
in fondo ad onta della dubbia credibilità. Per lo stesso motivo ho trovato
piacevoli anche i libri che ho letto di Vittorio
Sgarbi, esaurienti, così diversi dall’immagine televisiva del critico
francamente odiosa, esplicativi in modo chiaro e fruibili da tutti.
L’enigma
Caravaggio resta
comunque lontano dall’entusiasmo suscitato da altri biografi recensiti su
questo blog.
Il Lettore
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