martedì 27 gennaio 2015

Curarsi con i libri

Ovvero: Rimedi letterari per ogni malanno recita il sottotitolo del libro curato dalle scrittrici inglesi Ella Berthoud e Susan Elderkin, libro che è uscito contemporaneamente in tutta Europa seguendo una precisa strategia di marketing, e in ogni Paese è stato curato da uno scrittore autoctono che vi ha inserito consigli mirati per i propri connazionali.
La versione italiana è curata da Fabio Stassi. Su cui non dico nulla perché non lo conosco minimamente (ma posso però dire, per quanto riguarda l’edizione italiana, che qualche metafora non mi è sembrata proprio del tutto centrata, e anche che ho notato qualche virgola tra soggetto e predicato).




In questi ultimi tempi si sente molto parlare sia di lettura che di scrittura terapeutiche. Stanno prendendo sempre più piede gli audiolibri principalmente per non vedenti ma non solo, organizzazioni di volontari come Laav – Letture Ad Alta Voce prestano la propria voce per portare momenti di allegria, cultura e conforto a bambini, anziani e malati, e i corsi di Scrittura Terapeutica cominciano ad essere abbastanza frequentati.
Anch’io trovo che lo scopo di questo libro sia del tutto lodevole. È ovvio che se hai un raffreddore non puoi pretendere che ti passi perché leggi Il cappotto di Nicolaj Gogol, e questo lo dicono anche le stesse curatrici, aggiungendo comunque che la scusa di leggerlo è buona per avvolgersi in una coperta insieme alla borsa dell’acqua calda ad aspettare che il malanno passi da solo. Né loro stesse pretendono di sostenere che un libro possa curare sindromi ben più gravi di un raffreddore, ma anche nei casi più problematici una buona lettura può contribuire ad alleviare un dolore, può farti conoscere come altre persone sono passate per la tua stessa tragedia, può aiutare per sollevarti al di sopra delle tue stesse emozioni.
Il libro è strutturato con l’organizzazione di malattie e sintomi in ordine alfabetico, e per ogni termine vengono consigliati uno o più testi che secondo le curatrici potrebbero fare comodo, in varie forme, a coloro che sono interessati a quella sindrome. Così, per esempio (ne cito tre aprendo il libro del tutto a caso):
Mal di TestaNeve, Maxence Fermine
VigliaccheriaIl buio oltre la siepe, Harper Lee
Entusiasmo, Mancanza diRagtime, E. L. Doctorow
E così via, inserendo per ogni termine considerato anche la spiegazione del perché è stato consigliato quel libro e spesso riportandone anche la trama. A volte i libri consigliati sono più di uno e per qualche sindrome sono anche una decina. In fondo al volume sono riportati gli indici in ordine alfabetico delle sindromi e degli autori citati.
È ovvio che non tutte le scelte delle autrici si possono condividere, ma la maggior parte dei libri consigliati sembrano azzeccati per la categoria in cui sono inseriti, perlomeno per quello che ho potuto giudicare in base ai libri che ho già letto e alle motivazioni che le curatrici forniscono di volta in volta. Esempi ne sono Siddharta (Angoscia esistenziale); Il postino suona sempre due volte (Apatia); Uomini e topi (Speranza, perdita di).
Altre volte, invece, sono indicati libri che mi sono sembrati decisamente controproducenti per la patologia per la quale sono consigliati: La perfetta ossessione non mi sembra così azzeccato per curare l’(Anoressia), quanto piuttosto per incrementarla, e la spiegazione che riportano per la lettura di L’assassinio di Roger Aykroid per curare l’(Influenza) mi pare un pò campata per aria.
In (Cinquant’anni, avere) troviamo invece l’elenco dei dieci migliori romanzi per cinquantenni, uno dei quali, tanto per dare un’idea del tono, è Il gioco delle perle di vetro. Ora, a parte che di questi dieci ne ho già letti ben tre, e che in ogni caso è giusto che Hermann Hesse venga letto una volta raggiunta la maturità (mentre io me lo sono fatto quasi tutto prima dei vent’anni), trovo che una volta passato il mezzo secolo uno abbia bisogno di letture un pochino più allegre…
Secondo me, uno dei pregi più grandi di questo libro è che fa venire voglia di leggere molti altri titoli. Per la spiegazione che hanno riportato del perché Il Gattopardo (Appetito, Perdita Di) è così bello, mi hanno fatto venire voglia di riprovare a leggerlo per l’ennesima volta. Così come per Il petalo cremisi e il bianco (Ambizione scarsa), che tanto bene posseggo ma non vi ho ancora messo mano; o di rileggere 1Q84 (Amore, disamorarsi dell’); o di decidermi una buona volta a provare ad aprire Infinite Jest (Disturbi della lettura: essere scoraggiati dalle dimensioni).
In fondo un libro come Curarsi con i libri può essere interessante per molti, così come lo è stato per me, e sulla falsa riga di questo ero stato incuriosito anche da I cento libri che rendono più ricca la nostra vita, a cura di Piero Dorfles, e non è detto che prima o poi non prenda anche quello.
Del resto anche i manuali di autocura vanno per la maggiore. Mi è bastato alzare lo sguardo al di sopra del portatile per leggere tra gli altri, nello scaffale dedicato alle essenze vegetali: La scoperta dell’aglio; I segreti di Nonna Perla: aglio; Aglio, cipolla e cuor contento; Le virtù curative dell’aglio.
Se putacaso vi capitasse di essere invitati a cena a casa mia, ora sapete cosa aspettarvi.
Il Lettore

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