martedì 16 settembre 2014

Il metodo del coccodrillo

E torniamo a parlare per l’ennesima volta di Maurizio De Giovanni, stavolta dopo aver letto Il metodo del coccodrillo,  il romanzo che ha dato l’avvio alla serie con protagonista l’ispettore Giuseppe Lojacono, la quale a differenza di quella con il commissario Ricciardi è ambientata nella Napoli dei giorni nostri.

Ma giuro che non la farò tanto lunga.


Avevo già recensito il secondo volume della serie, I bastardi di Pizzofalcone (vedi), e anche in questo caso De Giovanni non mi ha deluso: il romanzo è plausibile, lo stile ineccepibile, i personaggi credibili e la vicenda scorre fluidamente verso una conclusione che appare congrua con le premesse. Un ispettore di polizia con difficili problemi personali è impegnato nelle indagini per individuare un serial killer del quale il lettore conosce da subito pensieri, tecniche e parte delle motivazioni che lo spingono ad uccidere, e per questo la tensione narrativa è innescata solo dalla curiosità di sapere come il poliziotto riuscirà ad individuarlo.
Così come De Giovanni si è trovato a suo agio nella Napoli degli anni trenta, così sembra muoversi agevolmente nella città odierna alla quale infonde un’atmosfera da metropoli impersonale, che permette ad individui senza scrupoli di spostarsi senza essere notati per portare a conclusione intendimenti criminali. Una Napoli di cui ho notato con piacere come l’autore l’abbia dipinta diversa dagli stereotipi classici: con poco sole, quasi fredda, con personaggi che per l’efficienza e il modo di interagire non avrebbero sfigurato a Milano.
Il protagonista Lojacono appare solido, sensibilmente diverso da Ricciardi ma come lui intriso di problemi personali (nel suo caso molto più terreni…) che lo rendono interessante e, come succedeva al commissario nella serie precedente, gli fanno contorno alcuni personaggi femminili ben tratteggiati che contribuiscono a dargli spessore.
Il tentativo di De Giovanni di staccarsi dai personaggi che lo hanno reso famoso è riuscito bene: i primi due libri della nuova serie sono entrambi godibili e contraddistinti da uno stile preciso e interessante. L’autore conferma ancora una volta di essere uno degli scrittori più rimarchevoli del panorama nazionale.
E la pianto qui.
Il Lettore

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