In
questi ultimi giorni,
complice il periodo di crisi generalizzata che ha azzerato il lavoro (ma non
parliamo di politica eccetera eccetera) e l’aria vacanziera agostana, avendo un
po’ più di tempo libero mi sono messo a leggere e valutare qualche elaborato di
aspiranti scribacch scrittori che l’editore con cui collaboro mi ha rifilat
spedito via mail.
Giusto uno da salvare,
forse…
In pratica ho letto
provato a leggere:
n.
3 sillogi di poesia – da
vomito… questi che si svegliano la mattina convinti di essere diventati dei
poeti non li sopporto proprio più. L’aver impiegato tre minuti a elaborare
versi immortali come: L’esile stelo del
fiore/ si oppone tenace/ alla brezza impetuosa/ e vita mi infonde – porta loro
ad autoconvincersi di poter fare sfigurare Ungaretti, ma a me provoca immediati
movimenti peristaltici che mi costringono a repentine fughe verso i bianchi
sanitari delle mie stanze di servizio.
N.
4 romanzi pessimi – costituiti da: un romanzo di
fantascienza di autore laureato alla Bocconi, dominato da un’ingenuità da asilo
nido (bocconiano) e la cui plausibilità è risultata meno che probabile; una
prova di scrittura d’avanguardia in cui la maggior parte dei periodi mancano
del verbo; un ricordo della mamma… no, una guida turistica della città dove
vive l’autore… no, scenette sue di gioventù… no, infiliamoci anche un po’ di thriller…; un romanzo il cui autore si
premura di farci sapere che ha conseguito ben tre lauree superiori e svariati
premi in qua e in là, e non solo alla prima riga mette la virgola tra soggetto
e predicato, ma ci ordina perentoriamente di cancellare del tutto
l’elaborato dai nostri supporti di memoria qualora esso non fosse di nostro
gradimento (ma vai un po’ a cag passare un’oretta sui bianchi sanitari…);
N.
1 tesi di laurea – in
sociologia sulle più nascoste interazioni tra Partito Democratico, Forza Italia
e Lega Nord, come a dire: guardo il telegiornale tutti i giorni e prendo
appunti.
N.
1 saggio religioso – di
ben 60 (!) pagine nelle quali vengono descritti, sviscerati e commentati tutti i pensieri di tutte le correnti di tutte
le religioni di tutto il mondo e le
cui conclusioni sono riassunte in due righe: credete? non credete? fate un po’ come vi pare. Molto utile. Da
notare che l’argomento non è stato mai trattato dalla casa editrice in oggetto,
ma proviamoci, non si sa mai...
N.
1 puttanat raccolta di riflessioni – vedi la poesia di cui sopra, quello lo stile e quelli i
contenuti, ma stavolta in prosa (si fa per dire…). Da notare che l’autore ha reputato i propri pensieri talmente tanto
importanti che li ha scritti tutti
in maiuscolo.
N.
1 autobiografia – in cui
l’autrice, al raggiungimento dei suoi 25 anni (!), decide di tirare le somme
della sua lunga permanenza su questa terra e si mette a raccontare tutti gli
amori che ha avuto dai 13 in poi. Almeno ci avesse messo un po’ di erotismo…
macché: un piattume… si capisce perfettamente perché tutti i suoi uomini
l’hanno piantata uno dopo l’altro.
N.
1 romanzo forse buono – scritto da un professionista,
questo sì: prosa leggibile, mancanza assoluta di errori, layout perfetto,
presentazione e sinossi impeccabili. Un professionista si riconosce subito.
Peccato che a me il romanzo non sia piaciuto e non sia riuscito nemmeno ad
arrivare fino in fondo. Succede, e non starò qui a dire il perché, non mi è
piaciuto e basta. Ma, come faccio sempre in questi casi, ho consigliato
l’editore di leggerlo lui stesso e farsene un’opinione propria.
N.
1 fiaba – illeggibile
per la sfiancante logorrèa dell’autrice evidentemente malata di bulimìa letteraria,
come testimoniano anche il sito, il forum,
il blog, la chat e tutti gli altri luoghi di sua creazione in cui si sfoga e che
ci consiglia di visitare (me ne sono guardato bene!).
Mi fermo qui, ad essere
costretti in continuazione alla bocciatura dopo un po’ viene la nausea…
Il Valutatore
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