mercoledì 22 gennaio 2014

Senza trama e senza finale

Quella squisita persona che è l’editore che pubblica i miei libri mi ha regalato per Natale questa raccolta di brani tratti dal nutrito epistolario di Anton Cechov. Mi ha fatto felice e, proprio perché lo ritengo una persona squisita, non mi ha sfiorato nemmeno per un attimo il pensiero che con un regalo del genere abbia voluto suggerirmi qualcosa…


Come dice il sottotitolo: “99 consigli di scrittura”, i brani raccolti da Piero Brunello provengono tutti da lettere che Cechov ha inviato ad altri scrittori, ad amici e parenti, e sono stati scelti estrapolando dalle lettere quei passi nei quali l’autore russo esprime il suo pensiero nei confronti della scrittura. Consigli preziosi, se lo stesso Raymond Carver dichiarava, nelle sue lezioni di scrittura creativa, che Cechov aveva avuto un’enorme importanza per il suo lavoro. Suggerimenti per tutti coloro che in un qualsiasi modo si stanno cimentando nella scrittura.
A detta di molti, Cechov è il più grande scrittore di racconti mai esistito, e per questo si può star sicuri che ogni sua affermazione possiede uno spessore non indifferente.
In sole ottanta pagine sono condensate talmente tante perle preziose per tutti gli scrittori che potrei utilizzarle per parecchi mesi come corollario alla scritta Freereader che campeggia in cima a questa pagina (e in effetti una ce n’è già, e qualcun’altra in futuro ce ne leggerete…), sia riguardanti considerazioni a carattere generale: “I migliori scrittori «ritraggono la vita com’è», ma in modo tale che leggendo si senta «come dovrebbe essere», ed è questo che vi avvince”; sia a sfondo filosofico: “Il proprio piacere è una bella cosa, certo; lo si prova scrivendo, e poi?”; sia riguardanti la tecnica di scrittura in modo più specifico: “Non forbire, non limare troppo, sii sgraziato e audace. La brevità è la sorella del talento”; oppure: “Non inventare sofferenze che non hai provato, non descrivere paesaggi che non hai veduto – giacché in un racconto la menzogna infastidisce assai più che in una conversazione”.
E ancora: “Potete piangere o gemere sopra un racconto, potete soffrire insieme con i vostri personaggi, ma ritengo che bisogna fare in modo che il lettore non se n’accorga”.
Consigli per ottenere i quali in molti oggigiorno frequentano i corsi di scrittura creativa sborsando non pochi quattrini, corsi che in buona parte dei casi sono tenuti da personaggi che non fanno di nome Anton Cechov.
Il Lettore

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