Quella squisita persona che
è l’editore che pubblica i miei libri mi ha regalato per Natale questa raccolta
di brani tratti dal nutrito epistolario di Anton
Cechov. Mi ha fatto felice e, proprio perché lo ritengo una persona squisita,
non mi ha sfiorato nemmeno per un attimo il pensiero che con un regalo del
genere abbia voluto suggerirmi qualcosa…
Come dice il sottotitolo: “99 consigli di scrittura”, i brani
raccolti da Piero Brunello
provengono tutti da lettere che Cechov ha inviato ad altri scrittori, ad amici
e parenti, e sono stati scelti estrapolando dalle lettere quei passi nei quali
l’autore russo esprime il suo pensiero nei confronti della scrittura. Consigli
preziosi, se lo stesso Raymond Carver
dichiarava, nelle sue lezioni di scrittura creativa, che Cechov aveva avuto
un’enorme importanza per il suo lavoro. Suggerimenti per tutti coloro che in un
qualsiasi modo si stanno cimentando nella scrittura.
A detta di molti, Cechov è
il più grande scrittore di racconti mai esistito, e per questo si può star
sicuri che ogni sua affermazione possiede uno spessore non indifferente.
In sole ottanta pagine sono
condensate talmente tante perle preziose per tutti gli scrittori che potrei
utilizzarle per parecchi mesi come corollario alla scritta Freereader che campeggia in cima a questa pagina (e in effetti una
ce n’è già, e qualcun’altra in futuro ce ne leggerete…), sia riguardanti
considerazioni a carattere generale: “I
migliori scrittori «ritraggono la vita com’è», ma in modo tale che leggendo si
senta «come dovrebbe essere», ed è questo che vi avvince”; sia a sfondo
filosofico: “Il proprio piacere è una
bella cosa, certo; lo si prova scrivendo, e poi?”; sia riguardanti la
tecnica di scrittura in modo più specifico: “Non forbire, non limare troppo, sii sgraziato e audace. La brevità è la
sorella del talento”; oppure: “Non
inventare sofferenze che non hai provato, non descrivere paesaggi che non hai
veduto – giacché in un racconto la menzogna infastidisce assai più che in una
conversazione”.
E ancora: “Potete piangere o gemere sopra un racconto,
potete soffrire insieme con i vostri personaggi, ma ritengo che bisogna fare in
modo che il lettore non se n’accorga”.
Consigli per ottenere i
quali in molti oggigiorno frequentano i corsi di scrittura creativa sborsando
non pochi quattrini, corsi che in buona parte dei casi sono tenuti da
personaggi che non fanno di nome Anton
Cechov.
Il Lettore
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