Chiunque
si accinga a scrivere un
testo qualsiasi, che sia prosa o poesia, narrativa o saggistica, dovrebbe aver
assimilato a priori gli insegnamenti forniti da due opere che per la loro
importanza debbono ritenersi fondamentali nel bagaglio culturale di ogni
scrittore.
I libri sono:
Sei
passeggiate nei boschi narrativi,
di Umberto Eco, e
Lezioni
americane – Sei proposte per il prossimo millennio, di Italo
Calvino.
Oltre ad avere in comune il
numero 6, entrambe le lezioni sono state elaborate dai rispettivi Autori per
essere esposte nell’ambito delle Norton
Lectures all’Università di Harvard,
ma se Eco le tenne tra il ’92 e il ’93, Calvino non riuscì a presentarle al
pubblico e anzi, morì prima di aver terminato di stendere l’ultima lezione,
quella imperniata sulla Coerenza.
Ho letto le Passeggiate
almeno tre volte (anche se confesso di aver saltato, le due volte successive
alla prima, le parti in cui Eco si
dilunga (non poco) sulla Sylvie di Gerard de Nerval…) ed ogni occasione mi ha
consentito di scoprire nuovi aspetti dello scrivere, e del leggere. È piacevole
incontrare concetti tratti da libri già letti tra gli esempi portati da Eco, da
Joyce ad Agatha Christie, da Melville a Fleming, e scoprire come il semiologo
analizza strutture e stili dei testi più disparati o come individua le diverse
figure del lettore o come spiega alcuni passaggi del suo Il nome della rosa.
Dalla prima lettura delle
lezioni di Calvino si possono trarre
spunti sulle trasformazioni che la letteratura può subire insieme alla rapida
modificazione del mondo moderno. Ora che in quel prossimo millennio ci siamo, è
scoraggiante constatare come nell’ambito letterario, così come peraltro in
quello musicale, non emergano opere di spicco meritevoli di essere tramandate.
In ogni lezione Calvino
tratta un concetto che lui ritiene fondamentale in letteratura, e li dispone in
quello che secondo lui è un ordine di importanza decrescente:
1.
Leggerezza
2.
Rapidità
3.
Esattezza
4.
Visibilità
5.
Molteplicità
6.
Coerenza
(solo progettata)
Ovviamente molti possono
non essere d’accordo sull’ordine decretato da Calvino per il valore letterario
di ognuno dei concetti: per me, ad esempio, la Coerenza è più rilevante della
Molteplicità, ma resta in ogni caso difficile pensare ad un qualsiasi altro
aspetto basilare della letteratura che l’autore non abbia preso in
considerazione nella sua disamina. In ogni lezione inoltre si può trovare un
riferimento ai vari libri scritti da Calvino stesso, nonché un numero rilevante
di citazioni e rimandi ad autori e testi che hanno segnato la letteratura
occidentale dal Medioevo ai giorni nostri, ognuno caratterizzato dall’inerenza
con l’argomento nel quale è nominato.
Due letture veramente
istruttive e interessanti, che non possono mancare nel proprio bagaglio
personale.
Il Lettore
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