lunedì 28 ottobre 2013

Sei passeggiate e sei lezioni

Chiunque si accinga a scrivere un testo qualsiasi, che sia prosa o poesia, narrativa o saggistica, dovrebbe aver assimilato a priori gli insegnamenti forniti da due opere che per la loro importanza debbono ritenersi fondamentali nel bagaglio culturale di ogni scrittore.
I libri sono:
Sei passeggiate nei boschi narrativi, di Umberto Eco, e

Lezioni americane – Sei proposte per il prossimo millennio, di Italo Calvino



Oltre ad avere in comune il numero 6, entrambe le lezioni sono state elaborate dai rispettivi Autori per essere esposte nell’ambito delle Norton Lectures all’Università di Harvard, ma se Eco le tenne tra il ’92 e il ’93, Calvino non riuscì a presentarle al pubblico e anzi, morì prima di aver terminato di stendere l’ultima lezione, quella imperniata sulla Coerenza.
Ho letto le Passeggiate almeno tre volte (anche se confesso di aver saltato, le due volte successive alla prima, le parti in cui Eco si dilunga (non poco) sulla Sylvie di Gerard de Nerval…) ed ogni occasione mi ha consentito di scoprire nuovi aspetti dello scrivere, e del leggere. È piacevole incontrare concetti tratti da libri già letti tra gli esempi portati da Eco, da Joyce ad Agatha Christie, da Melville a Fleming, e scoprire come il semiologo analizza strutture e stili dei testi più disparati o come individua le diverse figure del lettore o come spiega alcuni passaggi del suo Il nome della rosa.


Dalla prima lettura delle lezioni di Calvino si possono trarre spunti sulle trasformazioni che la letteratura può subire insieme alla rapida modificazione del mondo moderno. Ora che in quel prossimo millennio ci siamo, è scoraggiante constatare come nell’ambito letterario, così come peraltro in quello musicale, non emergano opere di spicco meritevoli di essere tramandate.
In ogni lezione Calvino tratta un concetto che lui ritiene fondamentale in letteratura, e li dispone in quello che secondo lui è un ordine di importanza decrescente:
1.       Leggerezza
2.      Rapidità
3.      Esattezza
4.      Visibilità
5.      Molteplicità
6.      Coerenza (solo progettata)
Ovviamente molti possono non essere d’accordo sull’ordine decretato da Calvino per il valore letterario di ognuno dei concetti: per me, ad esempio, la Coerenza è più rilevante della Molteplicità, ma resta in ogni caso difficile pensare ad un qualsiasi altro aspetto basilare della letteratura che l’autore non abbia preso in considerazione nella sua disamina. In ogni lezione inoltre si può trovare un riferimento ai vari libri scritti da Calvino stesso, nonché un numero rilevante di citazioni e rimandi ad autori e testi che hanno segnato la letteratura occidentale dal Medioevo ai giorni nostri, ognuno caratterizzato dall’inerenza con l’argomento nel quale è nominato.
Due letture veramente istruttive e interessanti, che non possono mancare nel proprio bagaglio personale.
Il Lettore

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