Morris
Langlo West è stato uno
scrittore australiano che ho amato molto, e questo La salamandra è stato
quello che dei suoi romanzi ho letto per primo. La cosa che mi ha colpito da
subito nel libro è che, da come la storia è narrata, sembra che a scriverla sia
stato proprio un italiano, e non uno venuto dall’altra parte del mondo.
C’è da dire che West,
australiano, ha vissuto parecchi
anni in Italia, e da studioso di tematiche teologiche è stato molto vicino sia
alla Chiesa che alla nostre cultura e politica, e in questo romanzo tratteggia
proprio una situazione di fanta-politica
italiana che poi non si discosta molto da quelli che sono stati fatti reali accaduti tra gli anni ’70 e gli
’80 dello scorso secolo.
Dante
Alighieri Matucci è un colonnello
dei carabinieri del servizio segreto dal nome proprio importante, che si trova
a dover indagare sulla morte del conte Massimo
Pantaleoni, un Generale di Stato Maggiore. Il conte sembra sia morto per
cause naturali, ma un sospetto tira l’altro e il colonnello Matucci si trova
invischiato in una serie di italianissimi intrighi politici che lo porteranno a
viaggiare (fuggire) per buona parte dello stivale e a trovarsi impelagato in un
vero e proprio tentativo di colpo di stato. Ogni analogia con i reali fatti di
quell’epoca è puramente voluta.
Ma non crediate di trovarvi
di fronte a un pancottone politico. Lo stile di West è squisito e il romanzo è agile e veloce, sicuramente merito della gavetta fatta dallo scrittore quando a
inizi carriera aveva cominciato con lo scrivere romanzi d’avventura (la serie
con McCreary) per poi passare ad
opere più consistenti dal punto di vista dei contenuti.
E la politica non era il solo argomento che interessava lo
scrittore. Molti dei suoi libri sono a carattere religioso e
politico-religioso, come L’avvocato del
diavolo col quale si è fatto conoscere in tutto il mondo all’inizio degli
anni ’60, o come Nei panni di Pietro
dal quale è stato tratto un film di discreto successo con protagonista un
grande Anthony Quinn.
A me sono piaciuti molto
anche quei suoi romanzi in cui porta in primo piano i sentimenti dell’uomo, sempre trattati con molta classe e serietà,
in opere come Il Navigatore o Lupo rosso.
Uno scrittore rimasto sempre
con un basso profilo ma i cui
romanzi sono stati di alto valore. Tutto il contrario insomma di molti autori
odierni che amano strombazzare il proprio nome a destra e sinistra, ma quanto a
valore…
Il Lettore
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