sabato 16 gennaio 2016

Il numero di Dio – secondo tentativo

Rifacendomi alla recensione che avevo pubblicato qui, e sempre con l’aiuto prezioso del mio editor, alla fine sono riuscito a trovare e leggere in cartaceo il romanzo con questo titolo che cercavo perché mi aveva incuriosito scoprendo che trattava di vangeli ritrovati e misteriosamente scomparsi, di geometria dei frattali, della serie di Fibonacci e del bosone di Higgs, senza contare la presenza di vere e proprie personificazioni del male che intendono governare il mondo.




Avevo detto che ne ero incuriosito anche se mi sembrava fosse una vicenda scritta sull’onda esoterica dei romanzi di Glenn Cooper la cui prima opera mi era piaciuta (ma le successive non tanto), e gli argomenti tirati in ballo in questo Il numero di Dio di Vincenzo di Pietro sono innegabilmente densi di fascino, quindi alla fine me ne sono procurato una copia e l’ho addentata con interesse.
Interesse che purtroppo è man mano scemato e, anche se sono arrivato comunque fino in fondo, non ne sono rimasto così soddisfatto come avrebbero preteso le aspettative che mi ero creato. Intendiamoci, il libro comunque si lascia leggere e penso possa anche piacere a palati meno esigenti del mio, ma la promessa della trattazione di argomenti estremamente interessanti non coincide poi con lo svolgimento che ne è stato creato.
Fin da subito mi ha creato una certa stonatura lo stile scarno, con una prosa costituita per lo più da proposizioni semplici del tipo soggetto/predicato/oggetto, con poche subordinate e separate ognuna da un “a capo”, che danno un ritmo di “staccato” e conferiscono un senso generale di freddezza. Io sono un sostenitore degli “a capo”, ma non esageriamo, non uno dopo ogni frase. A questo proposito ho infatti sospettato la mancanza di una revisione editoriale fatta come si deve che avrebbe permesso un amalgama del contenuto formale, e questo è stato in seguito confermato dalla scoperta qua e là di alcune virgole inserite tra soggetto e predicato che un editor avrebbe di sicuro eliminato.
Nonostante i dialoghi siano buoni, la scrittura in generale risulta un po’ legnosa e fredda, e l’inserimento qua e là di scene horrorifiche a giustificare l’intervento demoniaco non migliora la situazione. Per non parlare dei morti resuscitati.
Inoltre, l’indugiare per decine e decine di pagine, quasi duecento, sui prodromi della vicenda, se da una parte serve a spiegare i fatti antecedenti su cui essa si basa, dall’altra crea un senso di disagio per il vedere rimandate di continuo le soluzioni: arrivato in fondo a pag. 188 ho incontrato una frase il cui contenuto rispecchiava lo spazientimento che in me si andava formando: “Contrariamente a ogni buona regola, i loro ospiti la stavano tirando lunga, anteponendo macchinose e incomprensibili premesse alla divulgazione di quella scoperta che l’invito aveva sembrato preludere. Invece non avevano fatto altro che prolungare l’ansia dei presenti fino al termine della conferenza”.
E poi le aspettative create si mostrano superiori al risultato, in quanto le ragioni per cui vengono tirati in ballo i frattali e il bosone di Higgs sono alquanto inconsistenti, l’uso della serie di Fibonacci per risolvere un problema è tirato per i capelli e la poca plausibilità raggiunge l’apice quando uno dei protagonisti ricorda tanto bene “quella” lettera di Paolo VI ― che gli permetterà di chiarire un’altra situazione ― tra le centinaia di migliaia di testi, lettere ed encicliche scritti nel corso dei secoli dai pontefici. Tanto bene quella. Come si suol dire: proprio per intervento divino.
Mi perdonerà l’Autore, che tra l’altro mi ha onorato di un suo intervento diretto su questo blog, ma io sono abituato a dire ciò che penso e la mia opinione è comunque influenzata da un possibile ipercriticismo dovuto al fatto che leggo tra i cento e i duecento libri l’anno. Gli auguro comunque il successo che spera per il suo libro: non ha soddisfatto me, ma ha delle potenzialità che potrebbero andare bene a molti altri lettori meno difficili.
Il Lettore

Nessun commento:

Posta un commento